
Aeroporto
Carrara, 20 maggio 2020 - Con lo scoppio dell’emergenza Covid sono tantissimi gli apuani che hanno visto saltare viaggi e vacanze progettati da tempo e che ora sperano di riavere indietro quanto meno i soldi spesi. Per questo negli ultimi giorni decine sono state le richieste di aiuto agli sportelli delle associazioni dei consumatori. L’invito a stare in guardia e a non accettare buoni in cambio del viaggio non fattto arriva ora da Valentina Sparavelli e Mauro Bartolini di Uil. «In tantissimi – spiegano i due – si sono presentati agli sportelli di Adoc per questo è bene specificare che l’Unione Europea è pronta a sanzionare l’Italia: non accettate i voucher. Tanti consumatori di Massa e Carrara si trovano in difficoltà. Il recesso del viaggiatore in casi di circostanze eccezionali, come quella sanitaria, è protetto dalla legislazione Europea che da sempre ha messo al centro della sua tutela il consumatore in quanto contraente debole».
I due referenti del sindacato entrano poi nel merito di quanto prevede la legislazione. «Con il decreto Cura Italia è stata di fatto vanificata la tutela prevista dall’ordinamento europeo – spiegano Sparavelli e Bartolini -. E’ stato previsto che in caso di recesso da parte del consumatore l’organizzatore possa offrire un pacchetto alternativo, restituire il prezzo o emettere un voucher da utilizzare entro un anno dall’emissione . Quindi, non rimborso automatico come imposto della Ue, ma un ventaglio di possibilità in mano agli operatori. E i casi esaminati dai nostri sportelli parlano chiaro. Gli operatori offrono solo voucher e rifiutano qualsiasi rimborso. Scelgono loro e il voucher in questione, per giunta, se non utilizzato entro la scadenza viene perso e non è cedibile a terzi. Il consumatore è totalmente in balia degli operatori e non ha alcun potere. Adoc ha sollevato la questione a livello nazionale poiché da subito è apparsa palese la violazione del principio di gerarchia delle fonti: la normativa nazionale non può contrastare con quella comunitaria». «Ma di fatto – proseguono – così è stato lasciando prevedere uno scenario di futuri contenziosi. Le perplessità e i timori di Adoc sono stati pienamente accolti dall’Ue che ha formalmente invitato l’Italia e altri paesi ad adeguare la propria normativa entro il 28 maggio ai dettami europei garantendo una tutela effettiva al consumatore. Questo significa che se non vorrà sopportare una vera e propria procedura di infrazione, il governo dovrà rivedere le modalità di rimborso rimettendo innanzitutto la scelta tra rimborso e voucher direttamente al consumatore o rendendo i voucher più duttili»