Carrara, 10 dicembre 2024 – Valori di mercato del marmo: sono state approvate le nuove tariffe basate per la prima volta sugli studi dell’osservatorio del marmo. Con una determina del direttore del settore marmo Giuseppe Bruschi, sono stati fissati i nuovi valori medi di mercato per tonnellata dei materiali da taglio estratti dalla cave. Le nuove valutazioni saranno in vigore sino al 2028 e, incrociate con le varie schede merceologiche, serviranno alla definizione del valore unitario di produzione di ogni singola cava.
Per la prima volta i valori medi di mercato sono stati redatti basandosi sugli studi dell’Osservatorio del Marmo: il nuovo organismo voluto dall’amministrazione in sinergia con Camera di commercio Toscana Nord Ovest e consorzio Zona industriale apuana. Sulla base degli studi condotti dall’osservatorio si è arrivati a stabilire nuovi valori per le diverse varietà di marmi e a seconda della qualità dei blocchi: squadrati, semi-squadrati e informi.
Rispetto al 2020, data dell’ultima valutazione da parte dell’ufficio marmo, tutte le qualità hanno registrato aumenti nei valori che vanno dal 15 fino al 30 per cento. A crescere in maniera consistente è stata la valutazione dei marmi più pregiati con il Calacatta e lo Statuario prima scelta che, per esempio, sono passati da una quotazione di 5905 euro a tonnellata che si pagavano per un blocco sano di quattro anni fa, ai 7677 euro attuali. Aumenti del 30 per cento li hanno registrati anche il Cremo prima scelta, il Paonazzo, il Venatino e lo Zebrino.
“Questi valori medi serviranno ora agli uffici per andare a definire il costo relativo a ogni singola cava e, di conseguenza, quanto ognuna di esse dovrà pagare di contributo di estrazione e canone di estrazione sulla base di quanto materiale porterà a valle – spiega la sindaca Serena Arrighi -. Tutto ciò rappresenta un’assoluta novità rispetto al passato, è frutto degli studi dell’Osservatorio del Marmo, un organismo che come amministrazione abbiamo fortemente voluto si costituisse e che coinvolgesse soggetti importanti come la Camera di commercio con il suo Istituto studi e ricerche e il consorzio Zona industriale. Grazie al grande lavoro di indagine svolto nell’ultimo anno abbiamo ora a disposizione dati ancora più precisi, aggiornati e scientificamente accurati sull’andamento dell’intero comparto apuano, ma anche un attento studio delle quotazioni di ogni singolo materiale che ha permesso agli uffici di stilare dei valori medi ancora più accurati”.