STEFANO GUIDONI
Cronaca

Covid, Natale a rischio "In estate poca prudenza"

L’analisi dell’andamento dell’epidemia con l’esperto Domenico Bonfigli "L’ondata dei contagi, salvo novità, a metà dicembre dovrebbe attenuarsi"

di Stefano Guidoni

Natale è sempre Natale, ma quest’anno causa Coronavirus, il pericolo è che sia più rosso che mai. Nonostante privazioni e sforzi a cui siamo nuovamente costretti "con questo andamento del virus, è sottinteso che più che di festività dobbiamo pensare alla salute. Anche se l’ondata attuale di contagi, salvo novità, da metà dicembre a Massa dovrebbe attenuarsi". A rimarcare che "godersi l’estate senza scrupoli ha significato condizionare l’autunno e sacrificare l’inverno", è Domenico Bonfigli, insegnante di matematica applicata e fisica, appassionato di statistica e probabilità, che torna a parlare di Covid-19.

"L’andamento analizzato nell’ultima settimana in provincia, evidenzia un lieve calo da 7 a 6mila e 500 positivi – spiega l’insegnante di sostegno al liceo artistico musicale Felice Palma – e un calo nelle ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva. La percentuale dei tamponi positivi nell’ultima settimana è ben oltre il 24 per cento". Determinanti per la nostra zona sono stati i focolai di La Spezia e Pisa, causa il pendolarismo e l’assenza di restrizioni. Negativo il giudizio sulla gestione dell’emergenza in Toscana. "Paghiamo un tracciamento insufficiente – sostiene Bonfigli – se venissero eseguiti 30mila tamponi al giorno avremmo tra i cinque e i 6mila positivi, superando quasi tutte le altre regioni. In Lombardia i tamponi eseguiti sono il quadruplo".

Mentre la mortalità "è alta soprattutto tra le persone anziane e l’età media dei nuovi positivi supera i 45 anni. La proiezione dei decessi in Toscana è balzata dai mille a milleduecento di prima, a una forbice compresa tra 2mila 500 e 2mila e 700". Un dato preoccupante "che denota – dice il giovane esperto – il fallimento delle azioni di protezione delle fasce deboli. I posti letto nelle terapie intensive nel picco epidemico si aggireranno intorno ai 350, portando alla saturazione dei reparti, per poi scendere lentamente". Da due a tre mesi è quanto durerebbe l’ondata prima di registrare variazioni, mentre lo scenario peggiore scongiurato da tutti, assomiglia a quello brasiliano con l’aumento di positivi e di decessi. "Le previsioni con modelli matematici favorevoli mantengono una compatibilità buona – conclude Bonfigli – ma sono inverosimili se non si adottano misure intransigenti, causa la mobilità del virus da aree di forte contagio a quelle sane. L’isolamento sociale dei positivi in strutture apposite resta una soluzione concreta, per stroncare le catene di contagio familiare e amicali", almeno fino a quando non entrerà in scena il vaccino.