PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Creare identità per essere più uniti I progetti per i fedeli di Don Piero

Il sacerdote, parroco unico del centro, intende lasciare spazio a San Francesco, Duomo e San Giacomo

Creare identità per essere più uniti I progetti per i fedeli di Don Piero

di Patrik Pucciarelli

"Dobbiamo creare a Carrara una forte comunità e un valore identitario. L’unità pastorale non deve essere vista come una semplice centralizzazione". Don Piero Albanesi approfondisce le comunicazioni del vescovo Mario Vaccari, fatte durante la messa di San Ceccardo, sulle decisioni del Consiglio episcopale in merito al percorso che la Diocesi sta facendo in vista delle Unità pastorali e della riorganizzazione di tutto il territorio ecclesiale. "Il Duomo avrà una centralità, l’obiettivo è sì quello di costituire un unico parroco per Carrara, ma voglio lasciare ampio spazio ai parroci che fino ad ora hanno fatto servizio e che continueranno nella loro missione. Anche don Raffaello che non ha più un mandato riconosciuto dalla chiesa rimarrà al servizio della comunità".

Don Piero diventa un vicario episcopale, un vicario del vescovo che ha come mansione quella di occuparsi delle parrocchie. "Un discorso di accentramento che non deve e mai andrà a soffocare l’identità delle parrocchie. Non ci sarà una super parrocchia, il valore di San Francesco, San Giacomo del Duomo rimarranno forti nella loro singolarità. E’ una cosa nuova che però ruota intorno alla struttura della città, non lasciando isolato nessuno".

Non solo progetti generali, ma che siano frutto di una crescita dal basso. Questo è il concetto primo che vuole portare avanti don Albanesi. "Bisogna partire dal basso – spiega . Il Signore mi spinge a proseguire, non perché la vocazione viene dall’alto, ma dal momento che si trova il modo di portarla avanti. Come la terra è capace di generare la vita, su un buon terreno nascono delle buone cose". Poi continua riferendosi all’incontro del 26 maggio al Centro Giovanile di Carrara, organizzato dall’Unità pastorale. "E’ stato qualcosa di rivoluzionario – dice –. Ci siamo trovati in 126 persone della comunità di Carrara. All’inizio abbiamo elencato quelli che sono i fondamenti della chiesa universale, il magistero di Papa Francesco, quelle che sono le indicazioni della conferenza episcopale, quello che il vescovo ci sta suggerendo di attuare nella nostra chiesa. Poi abbiamo messo queste persone a riflettere sulle tematiche di identità e lo spirito di comunione. Quando c’è un’identità sana le persone si ritrovano e si riuniscono. Questo è quello che dobbiamo recuperare rispetto alle altre città. Il gioco, il Santo, la manifestazione, la specialità gastronomica, cose che vanno al di la di quella che può essere l’appartenenza religiosa. Creare l’identità, quando è forte ci unisce. L’unione crea una visione pacifica della vita. Dobbiamo ripartire da quello che costruisce l’identità in una comunità. Lavorerò affinché questi concetti possano diventare una realtà per Carrara".

A don Piero sono arrivate anche le congratulazioni del Club alpino Italiano per la nomina e l’invito per una messa in vetta. "Fra le molte qualità che lo contraddistinguono – sottolinea il Cai – c’è la passione per la montagna. La presidente Brunella Bologna, nell’augurare buon lavoro, lo invita a unirsi ai soci della sezione per un’uscita sulle Apuane; condividere con tutti quel momento di devozione che è il raggiungimento di una vetta. Una buona occasione potrebbe essere la salita sul Sagro del 27 agosto per la celebrazione della messa sulla vetta, sempre che sia compatibile con gli impegni dettati dal nuovo incarico".