
Il pubblico ministero Federico Manotti
Massa, 20 marzo 2015 - Seconda udienza al processo di appello a Genova sullo scandalo delle cremazioni al cimitero di Mirteto. La parola è passata agli avvocati degli imputati condannati in primo grado, che hanno ribadito l’estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati; nel mirino l’indagine condotta dal pubblico ministero Federico Manotti e l’inattendibilità del teste Enzo Pucci, il dipendente di Euroservizi che ha patteggiato quattro anni e dieci mesi. Il legale dell’ex funzionario comunale Renzo Fialdini (l’avvocato Adriano Martini) ha ribadito come non ci sia mai stata la partecipazione del suo assistito «a quello che faceva Euroservizi» all’interno del cimitero. L’avvocato Fabio Sommovigo, legale del titolare di Euroservizi Renato Alibani e del socio Augusto Calzetta (ex ufficiale dei carabinieri) così come fatto in primo grado ha riportato a galla il problema della competenza territoriale, in quanto il primo reato sarebbe stato commesso a Pisa (nella fattispecie una cremazione fatta in nero) e quindi non a Massa. Prossima udienza venerdì 27 marzo, data della sentenza. Quindi la palla passerà alla Cassazione.