Massa Carrara, 4 dicembre 2018 - Colonnata: ci risiamo. Per la terza volta in otto mesi è crollata la strada alla Piana, a metà tra Bedizzano e il paese del lardo. L’amministrazione: «Subito una strada provvisoria, poi una sorta di ponte». Il cedimento è avvenuto poco dopo le 11 di ieri e la dinamica del cedimento sembra essere la stessa delle due volte precedenti con la terra sotto l’asfalto che è stata come risucchiata in una grande voragine.
Immediatamente la strada è stata chiusa e transennata e si è messa in moto la macchina comunale per ovviare all’emergenza. Come già accaduto nelle due volte precedenti tutto il traffico per Colonnata è così stato deviato su Miseglia e Fantiscritti. «Sono consapevole – ha detto il sindaco – delle difficoltà per gli abitanti e gli operatori economici di Colonnata.
Anche per questo, in attesa dei lavori di sistemazione definitiva della strada, stiamo predisponendo un progetto per una viabilità provvisoria che escluda il traffico da Miseglia e consenta di effettuare l’intervento di ripristino». La prima frana, è bene ricordarlo, risale al 19 marzo scorso. In quell’occasione gli interventi furono rapidi e il 30 marzo la strada fu riaperta al transito.
Qualcosa doveva tuttavia essere sfuggito ai tecnici visto che appena 20 giorni dopo, il 19 aprile, una seconda voragine si aprì nel medesimo punto. A questo punto in piazza II Giugno si decise di analizzare meglio la situazione, fare tutti gli studi del caso e rivolgersi ad esperti di fuori città. Per consentire indagini e lavori la strada, tra le proteste dei colonnatesi, rimase chiusa ben 51 giorni, riaprendo solo il 9 giugno.
Ora, poco più di otto mesi dopo, siamo punto a capo. «Il cedimento di stamani è stato segnalato dal sistema di monitoraggio installato dopo il primo movimento franoso, a marzo – spiegano dal Comune –. L’analisi delle rilevazioni effettuate in questi mesi ha evidenziato che gli smottamenti interessano sempre la stessa zona e si registrano dopo le piogge: per questo l’amministrazione, pensando di avere dati sufficienti, ha deciso di rinunciare all’installazione di un nuovo sistema di monitoraggio e di procedere alla progettazione dell’intervento definitivo.
L’amministrazione sta valutando il ricorso alle vie legali per accertare le responsabilità e l’attribuzione degli oneri per le spese di ripristino: tutti i cedimenti dallo scorso marzo a oggi sono stati registrati in prossimità di una galleria di cava che sorge proprio sotto la voragine». «C’è già un progetto per la realizzazione di una sorta di ponte – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Raggi -. Prima si effettueranno una serie di sondaggi sul terreno per individuare le zone di ancoraggio. Poi si procederà con la progettazione definitiva».