![La stoccata: "Chi ha a cuore l’ambiente cosa ne pensa degli yacht al largo?". Anche il Pri toscano blocca "le inutili strumentalizzazioni. Serve una svolta". La stoccata: "Chi ha a cuore l’ambiente cosa ne pensa degli yacht al largo?". Anche il Pri toscano blocca "le inutili strumentalizzazioni. Serve una svolta".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NGRkMDVjNDEtNzQ3Yy00/0/da-lavoro-a-11mila-unita-filt-cgil-difende-lo-scalo-via-al-piano-regolatore-attendiamo-da-40-anni.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La stoccata: "Chi ha a cuore l’ambiente cosa ne pensa degli yacht al largo?". Anche il Pri toscano blocca "le inutili strumentalizzazioni. Serve una svolta".
Un indotto che dà lavoro a oltre 11mila persone. Entra nel concreto Enrico Manfredi, segretario Generale Filt Cgil, nel sottolineare l’importanza del porto marinello. Il nuovo piano regolatore portuale, se approvato, potrà essere uno strumento utile a dare respiro all’economia di un vasto territorio che prende i comuni di Massa, Carrara, Montignoso e della Lunigiana. Già oggi il porto, secondo stime dell’Adsp del Mar Ligure Orientale, ha un impatto occupazionale tra lavoratori diretti, indiretti e dell’indotto pari a 11.310 unità e un potenziamento dello scalo non potrà che portare benefici in una provincia a bassa occupazione come quella Apuana. Vogliamo ricordare che l’attuale Prp risale al 1981 ed è quindi giunto il momento di aggiornalo per poter ridisegnare gli spazi portuali in modo da consentire un incremento di traffici e occupazione ma anche per mettere ordine all’interno del porto dividendo appositamente gli spazi commerciali industriali e turistici andando incontro alla sicurezza di chi il porto lo vive ogni giorno, utenti e lavoratori. Lo scalo di Marina di Carrara funge già ora da volano per l’economia di un ampio territorio ed individuarlo come un problema è una posizione miope e faziosa, soprattutto se arriva da chi sfrutta il litorale, territorio pubblico, come se fosse un proprio possedimento privato impedendo l’accesso alla spiaggia durante la stagione invernale, ma anche estiva, e portando avanti rendite di posizione che vanno ad arricchire solo poche famiglie e ad impiegare qualche lavoratore precario durante la stagione balneare". "Chi ha a cuore l’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo turistico – proseguono – farebbe bene a guardare con sospetto i numerosi yacht che in estate ormeggiano davanti alla nostra spiaggia sporcando ed inquinando l’acqua piuttosto che preoccuparsi di piccolo porto che riesce però ad essere centrale per lo sviluppo industriale della provincia e dei territori vicini. Non è quindi più rinviabile l’approvazione del nuovo piano regolatore con il conseguente potenziamento del porto che vede nella sostanza una sola riorganizzazione delle banchine interne senza ampliamenti che escano dall’attuale perimetro. Un porto più moderno oltre ad essere più competitivo e creare nuovi posti di lavoro di qualità potrà rendere più vivibile il territorio circostante anche grazie al progetto waterfront e ai nuovi varchi che prevedono anche un incremento del trasporto ferroviario andando verso un sistema intermodale più green che porterà certamente benefici anche all’intero comparto turistico. Anche il Partito repubblicano toscano sta con il porto: "Basta strumentalizzazioni e attacchi. E’ assurdo che si voglia collegare la drammatica collisione della nave Guang Rong contro il pontile di Marina di Massa con la presenza dello scalo. Crediamo che Carrara, la sua provincia e tutta l’area apuo-versiliese non abbiano bisogno di strumentalizzazioni e posizioni dettate da soli interessi di parte. Il vero grande problema per tutto un territorio che oggi si trova ad andare avanti con uno strumento vecchio di oltre 40 anni che non ha al suo interno contenuti di sviluppo economico. La realtà dei fatti ci dice che il Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo dello stesso ministero che vigila le autorità portuali, non ha ancora dato il via libera. E questo è un fatto grave. Carenze che denotano il vero disinteresse per il porto di Marina. In concreto, significa: no razionalizzazione del porto, no specializzazione della parte di ponente alle crociere e al turismo, no incremento dei volumi di affari, non incremento della ricchezza"