
di Claudio Laudanna
Due anni di consigli dalle stelle, anzi, dalle ‘stede’ a tutti i carrarini attraverso le pagine de La Nazione. Ancora qualche settimana e la nostra rubrica dedicata all’oroscopo in dialetto a cura di Enzo Marco spegnerà la sua seconda candelina e lo farà come sempre ha fatto in questi anni e in queste oltre cento uscite: senza prendersi troppo sul serio e provando a regalare un sorriso ai suoi tanti lettori. "Ogni tanto mi sembra di aver scoperto la pennicillina – dice ridendo Enzo Marco Diamanti -. La gente mi ferma per strada e mi chiede il perché di certe mie previsioni e non di altre, preoccupata di come la propria settimana possa essere influenzata dalle stelle. So che ogni domenica ci sono circoli dove il mio oroscopo è il principale argomento all’ordine del giorno. La gente non solo lo legge, ma ne discute, ci scherza su, si prende in giro a seconda di cosa sia previsto per il proprio segno e per quello degli amici. Da quando poi c’è anche quello in dialetto massese, in tanti si divertono a fare i confronti tra il mio e quello ‘en masseso’. E’ ormai diventata poi un’abitudine quando mi incontrano chiedere come mai ci sia differenza nelle previsioni a seconda che si sia da una parte o dall’altra della Foce". Dall’11 novembre 2018, giorno della prima uscita dell’’Oroscop’n cararin’ Enzo Marco non ha mai smesso di consultare gli astri riportando ogni domenica sulle pagine del nostro giornale il responso, ma soprattutto riuscendo a mettere su carta, in poche frasi, concetti e motti di spirito esclusivamente in dialetto. Proprio l’utilizzo del carrarino, d’altronde, è il segreto di questa rubrica che vuole prima di tutto dare dignità alla lingua della nostra città. "Purtroppo da anni ormai a Carrara mancano spazi dedicati al dialetto – spiega Enzo Marco – e per questo motivo credo si debba rendere particolare merito a La Nazione che ha deciso di dargli spazio. Quando ho iniziato a scrivere l’oroscopo in carrarino devo dire che la gente ne è rimasta stupita e orgogliosa che un giornale importante e storico come questo dedicasse addirittura una rubrica ogni settimana al dialetto. Da parte mia, quella della scrittura in carrarino è ormai diventata una vera e propria passione che mi accompagna da tanti anni e che in questo periodo mi ha portato a scrivere un po’ di tutto: dalla riscrittura della favole più famose, alla riscoperta di quelle tipiche dei nostri luoghi e poi ancora libri di proverbi e modi di dire e tanto altro ancora".