Da sala chirurgica a sala parto, salvo il piccolo Romeo

E' accaduto a Massa, all'Ospedale del Cuore, per garantire al neonato, affetto da cardiopatia congenita, di essere operato subito

Il piccolo Romeo con i genitori e il dottor Vincenzo Poli

Il piccolo Romeo con i genitori e il dottor Vincenzo Poli

Massa, 18 ottobre 2024 – Una storia a lieto fine per il piccolo Romeo, che, affetto da cardiopatia congenita, è stato sottoposto ad un intervento salvavita nella sala chirurgica dell'Ospedale del cuore di Massa, per l'occasione diventata sala parto.

Nelle ultime settimane di gestazione le ecocardiografie fetali, eseguite dalla dottoressa Sabrina Costa, avevano rilevato un aggravamento del quadro clinico tale da impedire al piccolo Romeo, alla nascita, di ossigenarsi anche per i pochi minuti necessari al trasferimento dal secondo piano - che ospita la sala parto - al blocco operatorio. Ad assistere lui e la mamma durante il parto il team multidisciplinare dell'Ospedale del cuore e ginecologi e ostetriche dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest che, insieme a Monasterio, gestisce l’area nascita integrata.

Così, giusto il tempo di venire al mondo e conoscere la mamma, e Romeo è stato trasferito in sala emodinamica, a pochissimi passi di distanza, dove l’equipe del dottor Giuseppe Santoro, direttore della Cardiologia pediatrica, ha eseguito l’intervento salvavita che ha consentito al neonato di ossigenarsi.

«Il piccolo Romeo - spiega il dottor Santoro - presentava una variante rara di trasposizione delle grandi arterie per cui mancava una qualsiasi comunicazione salvavita nel cuore. Solo la rapidità estrema del nostro intervento poteva salvarlo».

Dopo qualche giorno dall'operazione salvavita, il bambino è stato sottoposto all’intervento cardiochirurgico correttivo definitivo, eseguito dai dottori Vitali Pak, direttore della Cardiochirurgia pediatrica e, Vincenzo Poli. Il cuoricino di Romeo è adesso anatomicamente e funzionalmente normale e lui è felice tra le braccia di mamma e papà.

«Abbiamo trovato in Monasterio una famiglia - sono le parole dei genitori - La prima diagnosi è stata fatta al Meyer, poi ci è stato indicato l’Ospedale del cuore. La sanità toscana si è mostrata una rete solida che garantisce risposte e accompagna nel percorso. L'Ospedale del cuore ci ha accolto, compreso. L’empatia di tutto il personale è fantastica. Non finiremo mai di ringraziare».

«Il messaggio che ci restituiscono i genitori del piccolo Romeo – dichiara Marco Torre, direttore generale di Monasterio - ci riempie di orgoglio: medici e infermieri della Toscana che fanno gioco di squadra mettendo a disposizione del paziente professionalità e competenza, umanità ed empatia. La nostra area nascita integrata si conferma punto di arrivo della rete ospedaliera toscana per quei piccoli pazienti che, così fragili, solo qui possono trovare una chance di cura e vita. La sanità toscana vanta un fiore all’occhiello che rappresenta un unicum nazionale».