REDAZIONE MASSA CARRARA

Dai banchi di scuola al cinema. Cortometraggi in classe

Il cinema realizzato nelle ore di lezione dagli studenti con gli operatori delle Officine Tok. I RAGAZZI DELLA CLASSE 3E DELLA SECONDARIA ’GALILEO GALILEI’ DI CASOLA .

Un’immagine sulla Resistenza creata dai ragazzi con l’intelligenza artificale

Un’immagine sulla Resistenza creata dai ragazzi con l’intelligenza artificale

Quest’anno noi alunne e alunni della Secondaria di primo grado di Casola abbiamo incominciato a seguire un laboratorio gestito da Officine Tok come Progetto Educativo Zonale (P.E.Z.), finanziato dall’Unione dei Comuni della Lunigiana. Questo laboratorio ci ha permesso di cimentarci nella creazione di un cortometraggio relativo a una storia creata da noi che abbiamo ambientato nell’Italia degli anni ‘40, durante la guerra di Liberazione. La storia è suddivisa, inizialmente, in tre parti, con diversi punti di vista sul tema della Resistenza al nazifascismo, attraverso gli occhi giovani come noi, esprimendo il gran terrore che le comunità avevano in quell’epoca.

I protagonisti sono tre giovani ragazzi che per diverse motivazioni si ritrovano ad affrontare un’avventura imprevista per riuscire a raggiungere i propri scopi. Questo laboratorio ha previsto la frequenza di più incontri. Durante il primo incontro, ci siamo riuniti noi della pluriclasse (3E e 2E) e della classe 1E nell’ aula-laboratorio e abbiamo conosciuto Ines Cattabriga, regista e insegnante delle Officine Tok che in modo chiaro e gentile ci ha spiegato in che cosa consistesse il suo mestiere. Ci ha fatto vedere la telecamera, il suo canale YouTube e i video o i film da lei prodotti; successivamente ci ha fornito dei fogli sui quali avremmo dovuto scrivere le idee e il tema del cortometraggio.

Discutendo, abbiamo deciso che il nostro cortometraggio avrebbe avuto come argomento la Resistenza; successivamente abbiamo scelto e tratteggiato i tre personaggi principali. Nel secondo incontro ci siamo ritrovati nella stessa aula: Ines ci ha fatto vedere alcuni suoi vecchi cortometraggi (fatti con altri studenti) per avere almeno un’idea della struttura. Abbiamo costruito una specie di mappa con due punti fondamentali: il primo punto era quello di creare la storia dei personaggi, il secondo punto era decidere il luogo dove poter registrare. In seconda battuta ci ha fatto scrivere dei dialoghi attraverso i quali dovevamo unire le storie dei diversi personaggi in un’unica storia. Nel terzo incontro ci ha restitutito i dialoghi elaborati precedentemente ma corretti, dopo averli divisi in sette scene da girare. Al momento in cui scriviamo dobbiamo ancora terminare di girare il nostro cortometraggio; ciò che possiamo dire è che grazie a questo percorso educativo noi giovani riusciamo a mantenere la memoria di ciò che è accaduto ai nostri compaesani più di 80 anni fa, sperando di non dover mai subire ciò che hanno subito loro e ciò che subiscono molte persone ancora oggi in varie parti del mondo.