ANDREA LUPARIA
Cronaca

"Dalla Russia turisti, lavoro e film"

Cesare Maria Ragaglini, ambasciatore italiano a Mosca, spiega cosa devono fare imprese e giovani

L’ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini durante un recente incontro, a Mosca, con Vladimir Putin. In quell’occasione il presidente russo ha assicurato l’aiuto del suo paese alle popolazioni italiane colpite dall’ultimo siama. E sotto Ragaglini con Dimitri Medvedev, il primo ministro russo

Massa, 12 novembre 2016 - PROBABILMENTE è il massese più importante del mondo e ha l’onore e l’onere, come ambasciatore, di rappresentare l’Italia in Russia. Parliamo di Cesare Maria Ragaglini, 63 anni ben portati, massese doc. Lo abbiamo intervistato a Mosca, all’ambasciata italiana. Siamo a due passi dall’immenso palazzo (una delle sette sorelle di Stalin) che ospita il Ministero degli Esteri russo. Fuori nevica e la temperatura è sotto lo zero. Nulla di più lontano da Massa, per capirci, ma basta poco per intuire che l’ambasciatore non ha dimenticato la sua città natale. Basta sentirlo raccontare quando, da giovane, andava sulle Apuane a vedere l’alba: «Il sole appare ad est, dietro i monti. E’ uno spettacolo indimenticabile – racconta Cesare Maria Ragaglini». Poi spiega che a Massa viene spesso, per vedere il fratello e gli amici: «Gli amici dell’infanzia, da prima della scuola», spiega. Non mancano i ricordi di quando, negli anni Cinquanta e Sessanta andava al mare. «Si vedevano le colonie realizzate dal fascismo con i buchi dei proiettili. La spiaggia era enorme, più larga di oggi». Ed è da qui che parte l’intervista, approfittando dell’amore che Ragaglini nutre per la sua terra:

La crisi ha travolto tante imprese apuane e toscane. Cosa devono fare per esportare in Russia?

«Questo è un paese con 150 milioni di abitanti. E ci sono grandissime opportunità Dopo la recessione e la svalutazione del rublo il governo ha deciso di avviare una politica di sostituzione delle importazioni che apre opportunità di investimento. Il mercato è destinato a restringersi ma è sempre grande. Le nostre aziende devono capire che qui il concorrente non è il vicino di casa. E’ cinese, tedesco. E bisogna essere presenti a Mosca. Il primo anno serve per farsi conoscere, poi lavori».

Faccia qualche esempio...

«Massa e Carrara hanno eccellenze come il marmo e la sua lavorazione. Ma i nostri prodotti non vanno all’estero da soli. Abbiamo tante piccole e medie imprese. Devono fare sinergia e dare il prodotto finito. Non c’è bisogno che si consorzino tutte ma deve esserci un consorzio, una qualche associazione che copra l’intera filiera, dalla cava alla lavorazione. E deve esserci qualcuno in Russia. Altrimenti ci si accontenta di qualche richiesta estemporanea».

Arrivano imprenditori apuani?

«Sì e consiglio loro di aprire una sede a Mosca. Nel marmo bisogna farsi conoscere da architetti e ingegneri, spiegare l’utilità del marmo nelle costruzioni. I contatti diretti servono. Il primo anno investi, il secondo raccogli i primi frutti».

Molti giovani vanno via anche dalla Toscana per trovare lavoro. Cosa consiglia loro?

«Tanti giovani italiani lavorano all’estero. In Russia ce ne sono meno perchè c’è la barriera linguistica. Il russo non è facile da imparare. Ma ho visto tanti giovani lavorare in Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Certo, bisognerebbe rendere l’Italia attraente e permettere ai nostri giovani di esprimere al meglio le loro qualità».

Come possiamo attirare turisti russi sulla costa apuana?

«Bisogna vedere cosa si vuole. Forte dei Marmi ha un brand notissimo nel mondo ma il rapporto con il turismo russo d’elite lo coltiva da anni. Il turista russo non va in una località per caso. Bisogna investire nel turismo, rendere le nostre cittadine belle e pubblicizzarle».

E quindi?

«Come ambasciata abbiamo fatto un sito per portare turisti russi in Italia. Si chiama https://it.latuaitalia.ru/ e lo pubblicizziamo. Abbiamo chiesto foto e testi. Poi traduciamo i testi in russo e li inseriamo, con le foto, sul sito. Facciamo tutto gratis e varie cose le elaboriamo direttamente noi. La Regione Toscana ha inviato tanto materiale. Anche Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia e Trentino. Altre meno....».

E il nostro territorio?

«Forte dei Marmi si è dato molto da fare inviandoci tante cose. Di altre località abbiamo messo foto che ci hanno concesso e testi di nostra elaborazione.....».

Vediamo di capire. I turisti russi portano soldi e lavoro ma c’è chi li cerca e chi no?

«I turisti per caso ci sono solo in tv. Bisogna avere idee chiare e investire. Oppure ci si accontenta».

Riusciremo a portare a Massa e in Toscana imprenditori russi in grado di dare lavoro?

«Bisogna avere ottime infrastrutture e poca burocrazia. Nel mondo ci sono milioni di opportunità per chi vuole investire. Un potenziale investitore non le conosce tutte. E’ una sfida che si gioca con le altre realtà italiane ed estere».

E’ dura...

« Nei primi mesi del 2017 un regista russo andrà a Carrara per girare un film ambientato all’80% nelle cave. Il regista vuole soprattutto attori non professionisti. Per selezionarli farà il casting a Carrara. Mi auguro riceva il sostegno necessario».