REDAZIONE MASSA CARRARA

"Dall’autolesionismo alla paura di uscire"

L’allarme: "Ci sono stati periodi in cui 8 posti letto su 12 erano occupati da ragazzi. Vanno aumentati"

Sarà l’Asl a lavorare a stretto contatto con Villa Atena in nome di quella sinergia tra strutture sanitarie sul territorio che può fare la differenza. In particolare il reparto di psichiatria del Noa, diretto dal primario Angelo Cerù, opererà in stretto collegamento anche con l’invio di uno psichiatra una volta alla settimana e di un infermiere due volte.

Dottore come vengono selezionati i pazienti?

"Saranno presi in carico dalla struttura pazienti non gravi, che non si trovano in una fase acuta della malattia, in uscita dal reparto, che potrebbero aver bisogno di un percorso riabilitativo più lungo che può essere sostenuto da una struttura a bassa assistenza come Villa Atena. Poi è chiaro che il nostro obiettivo primario resta sempre quello di farli tornare a casa prima, se il quadro lo consente".

Quanto è importante una struttura come Villa Atena in un territorio come questo?

"Essendo la prima sulla costa è chiaro che ci dà la possibilità di non occupare posti letto in strutture più impegnative. Può dare un grosso supporto a tutto quello che è il disagio. In questo caso parliamo di persone che hanno una discreta autonomia, ma vivono situazioni borderline. Da un lato c’è il versante sanitario e dall’altro una forte componentesociale. Ci tengo a ringraziare per questo anche la responsabile Zona Apuane Monica Guglielmi e il dg dell’Asl Nord-Ovest Maria Letizia Casani".

Che problemi sta incontrando il suo reparto?

"Sicuramente un problema di posti letto ma non a causa del Covid, quanto più del fatto che accogliamo persone da tutta la provincia. Abbiamo 12 posti letto tutti occupati ma sarebbe opportuno arrivare almeno a 18. Con il personale invece al momento riusciamo a gestire bene. Abbiamo un medico, un oss, tre infermieri per turno e un coordinatore".

Quanto sono aumentati i ricoveri in generale a causa del Covid e quelli di adolescenti?

Durante la pandemia erano pochissimi ma dopo è cambiata la situazione. Ci sono stati periodi poi che 8 posti su 12 erano occupati da adolescenti. Con problemi di disturbo dell’alimentazione, autolesionismo, immobilismo e paura di uscire per il contagio".

LuCri