Un’opera monumentale di marmo bianco che dalla scenografia delle cave di Carrara ora andrà a occupare un importante spazio alle porte della città di Massa, di fronte al palazzo delle poste dove prima c’era la statua di San Francesco. Una statua progettata e realizzata dallo scultore Francesco Siani denominata ‘Antigone’ in marmo bianco di Carrara che fra basamento e opera stessa raggiunge circa cinque metri di altezza, donata a titolo gratuito al Comune di Massa. E’ già stata posizionata, ieri, alla presenza delll’artista, in quella che sarà la sua futura collocazione. Il traffico in città è andato in tilt per la momentanea chiusura di viale Chiesa. Per ora coperta agli occhi del pubblico in attesa di essere ‘svelata’ durante l’inaugurazione ufficiale che si svolgerà il 7 giugno.
Siani è un artista molto legato al territorio apuano: nato a Salerno nel 1955 si laurea infatti in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara da dove inizia una poliedrica attività artistica e quindi partecipa a numerosi simposi di scultura , fiere d’arte , mostre personali e collettive, le sue opere si trovano in diverse collezioni e musei pubblici e privati sia in Italia che all’estero e qui in provincia vale la pena di ricordare le mostre a Palazzo Ducale, al Castello Malaspina di Massa, alla Galleria Fantiscritti, al Cap di Carrara e molto altro ancora. Nel 2018, in particolare, realizza la scenografia Antigone a Cava Lazzareschi a Colonnata di Carrara, per l’omonima rappresentazione teatrale da Sofocle, nell’adattamento e con la regia di Gennaro di Leo, musiche originali di Giuseppe Capozzolo. In scena la compagnia teatrale Class&Co, del liceo classico Rossi di Massa. Ed è in quella occasione, davanti a centinaia di spettatori, nella scenografia del marmo, e di fronte a tante autorità che ha fatto la sua prima apparizione la statua in marmo Antigone di Siani. Un evento di successo in cava Lazzareschi, e in platea per la prima serata erano presenti i sindaci di Carrara e di Massa, che era già Francesco Persiani, oltre ad esempio all’allora vescovo monsignor Eugenio Binini, il procuratore della Repubblica Aldo Giubilaro, e il giudice Augusto Lama. L’opera di Siani, la monumentale scultura con marmo offerto dai titolari della cava Vennai di Carrara, rappresentava una sorta di ‘metaspettacolo’ che ora scende dalle cave per diventare parte del cuore di Massa.