E’ apparso sulla pagina Facebook “Lo storico Pietro Ferrari e la Lunigiana” un interessante bozzetto datato 18 ottobre 1936 che ritrae Dante Alighieri, Alessandro Malaspina con una barchetta di carta nella mano destra e scarpe chiodate ai piedi, e alcuni importanti personaggi del panorama culturale della Lunigiana. ìIl disegno riporta la scritta "Caro Lanfranco, Cercar che giova, La torre non si trova" sotto l’immagine di Dante che scruta con il cannocchiale. ‘Lanfranco’ parrebbe riferito a Lanfranco Bellegotti, professore di diritto di navigazione all’Università di Pisa. La pagina è dedicata alla diffusione e riscoperta delle molte opere dello storico generale Pietro Ferrari, originario di Filattiera, che visse a lungo a Pontremoli e dal 1892 al 1944 pubblicò oltre 180 tra libri, racconti, saggi, articoli, di storia, arte, e cultura della Lunigiana, dalla preistoria sino alla sua epoca. Fu tra coloro che riscoprirono e fecere conoscere la figura di Alessandro Malaspina di Mulazzo e le sue spedizioni al comando di navi della Marina Reale spagnola, di riformatore e di sostenitore delle idee illuministe e le liberali che si stavano affermando in Europa sul finire del XVIII secolo.
Il bozzetto, quasi certamente prodotto per l’apposizione della lapide dedicata ad Alessandro Malaspina sopra la porta principale d’ingresso al paese di Mulazzo il 10 ottobre 1936, ritrae il generale Pietro Ferrari con in mano uno spino fiorito (feudi Malaspina con capitale Filattiera), Manfredo Giuliani con in mano uno spino secco (feudi Malaspina con capitale Mulazzo) e 21 ritratti di altri personaggi lunigianesi, oltre a Dante e Malaspina, A distanza di quasi 100 anni dalla produzione del bozzetto, la pubblicazione sui social ha scatenato la curiosità dei visitatori della pagina che in molti casi stanno dando un contributo per l’identificazione dei 20 personaggi. Al momento sono stati ipotizzati, oltre a Bellegotti, l’ avvocato Pietro Bologna, il dottor Giuliano Giuliani, il poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, l’avvocato Vico Fiaschi, il senatore Camillo Cimati. La sfida è ancora aperta per dare un nome ai ritratti ancora misteriosi.