REDAZIONE MASSA CARRARA

David censurato, Sodini attacca il ministero

"Un paese ingessato. Chi può decidere lo svilimento di un’opera": il commissario difende l’arte

Sul divieto a Cave Michelangelo di utilizzare la riproduzione de l David a fini pubblicitari, interviene il commissario della canera di commercio Dino Sodini che in una nota definisce il nostro Paese "ingessato, dove le lobby di potere restringono la libertà degli altri a proprio tornaconto. Da sempre nella storia delle opere d’arte, ci sono stati i maestri che hanno realizzato opere uniche, così come ci sono stati altri artisti che hanno riprodotto quelle opere, mettendoci del loro, talvolta anche in modo irriverente. Pensiamo alla

“Gioconda” con i baffi di Duchamp od alla stessa opera interpretata da Warhol, Dalì, Leger, Botero. Il Diritto d’autore è giustamente garantito, ma con una limitazione legata al tempo, proprio per non assicurare una rendita perpetua da un oggetto d’arte, che presto o tardi deve rientrare nella disponibilità e fruibilità pubblica. Mi ha colpito che il Mibac abbia chiesto anche i danni non patrimoniali, sostenendo che l’utilizzo del bene culturale per fini commerciali senza l’autorizzazione comporti in modo automatico uno svilimento dell’opera. Ma chi può decidere se un’opera d’arte, riprodotta sia svilita Siamo alla “censura” e all’indebito arricchimento, visto che il ministero ha chiesto oltre ai canoni di concessione, anche una percentuale dei profitti delle società grazie alla pubblicità che si sarebbe fatta con le immagini, il video e la statua del David. Così si blocca un comparto strategico per il tessuto socio-economico che ci viene riconosciuto in tutto il mondo per sapienza e maestria. L’emulazione è uno dei motori dell’innovazione umana, compresa quella dell’arte".