Carrara, 30 maggio 2020 - "Siamo ben consapevoli dell’impatto che i lavori sul ponte di via Giovan Pietro avranno sulle attività della zona e proprio per questo nelle scorse settimane ci siamo confrontati con le associazioni di categoria sulle tempistiche dell’intervento, nell’ambito dei vincoli imposti dalla Regione Toscana che è l’appaltatore dell’opera”: il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale fa il punto sulla situazione sul cantiere che aprirà nel cuore di Avenza, nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza del Carrione programmati dall’amministrazione regionale. “Voglio ricordare che si tratta di opere strategiche per la sicurezza di Avenza e di tutto il territorio comunale e che quando si parla di questo genere di interventi, non possiamo che essere soddisfatti dell’avvio dei lavori perché vanno a sanare criticità per cui la nostra città ha pagato in passato un prezzo davvero alto” premette il primo cittadino.
Il sindaco si rivolge poi ai commercianti e agli abitanti della zona: “Sappiamo che le opere in un sito così strategico come il ponte di via Giovan Pietro avranno un impatto importante sulla vita sociale e commerciale della zona. I contraccolpi economici per negozi ed esercizi ci sarebbero stati in qualsiasi momento storico ma è chiaro che la preoccupazione aumenta, a seguito del lockdown imposto dal Coronavirus. Proprio per questo ci siamo confrontati con i rappresentati delle associazioni di categoria per mediare tra i tempi imposti dall’appalto regionale e le esigenze di chi vive e lavora sul territorio”. Il primo cittadino entra nel merito del confronto avuto ad aprile tra gli esponenti dell’amministrazione e i rappresentanti di commercianti ed esercenti: “Come amministrazione ci siamo fatti portavoce delle istanze delle categorie che chiedevano il rinvio di un anno delle opere. La Regione Toscana che è l’appaltatore dei lavori ha negato un rinvio così lungo, proprio perché si tratta di interventi riguardanti la sicurezza idraulica e ha indicato una finestra di circa 5 mesi, tra giugno e ottobre, per l’avvio dei lavori".
"Ci siamo attivati quindi per chiedere il parere delle attività della zona: essendo in periodo di lockdown e non potendo convocare un’assemblea pubblica, abbiamo incontrato le associazioni di categoria. Ci è stato quindi risposto che se non fosse stato possibile il rinvio di una anno allora l’opzione da preferire era quella dell’avvio immediato dei lavori per salvaguardare la stagione autunnale, le vendite del periodo natalizio, il Carneval Profano e anche la fiera di San Marco, visto che la durata delle opere da cronoprogramma è di circa 5 mesi. La scelta è stata fatta tenendo ben presente che, iniziare i lavori a ottobre, nella stagione piovosa, avrebbe potuto comportare una dilazione dei tempi mentre partendo a giugno, con l’estate davanti, ci si augura di riuscire a rispettare le scadenze. Abbiamo quindi manifestato alla Regione la posizione delle categorie, e i lavori sono stati programmati di conseguenza. Quanto alle proposte di chi afferma che i lavori andavano fatti durante il lockdown – conclude De Pasquale – si tratta di soluzioni non percorribili o, più probabilmente, di uscite populiste: le imprese coinvolte nell’appalto infatti rientrano tra quelle le cui attività sono state fermate per legge a causa del Coronavirus”.