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Il dato allarmante relativo alla contrazione per l’artigianato apuano
La tenuta dell’artigianato apuano nel 2024 rispetto all’anno precedente non deve illudere perché il dato storico è preoccupante: in dieci anni persa quasi un’impresa su cinque (-18%). Nello stesso periodo una contrazione delle imprese (-7,4%) e non si è mai vista una vera ripresa. Alla fine l’anno ha chiuso con un -0,2% rispetto al 2023, dovuto in particolare alla perdita della Lunigiana mentre l’area di costa ha fatto segnare un timidissimo +0,3%. In controtendenza la nautica, che anche nell’artigianato registra segnali positivi come accade per imprese e offerta di lavoro. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest sui dati Infocamere-Stockview. A fine 2024, la provincia conta 4.676 imprese artigiane e il calo cronico sembra dovuto alla difficoltà di ricambio generazionale e alla pressione fiscale che restano critiche, spingendo molte attività alla chiusura o alla trasformazione in modelli societari più strutturati.
Le imprese individuali (75% del totale) calano del 20,7% in dieci anni, mentre le società di capitale crescono (+5% nell’anno, +66% nel decennio), favorite da normative più vantaggiose. Le costruzioni, le più importanti in provincia con 1.956 imprese, crescono dello 0,4%, pur in un contesto di incertezza. Il manifatturiero (1.020 imprese) resta stabile nell’ultimo anno, ma cala del 18,5% nel decennio, segnalando una progressiva trasformazione del tessuto produttivo. La lavorazione delle pietre perde il 2,5%, mentre la riparazione di navi (+22,6%) e la fabbricazione di mobili (+3,8%) si confermano segmenti dinamici, sostenuti dalla ripresa della cantieristica navale e dalla domanda di arredamento su misura verosimilmente a questa collegata.
Nei servizi trend negativo per diversi ambiti: autoriparatori (-3,9%), autotrasportatori (-10,4%), ristorazione da asporto, gelaterie e pasticcerie (-4,8%) e pulizia generale degli edifici (-2,5%). La riduzione della domanda locale e l’aumento dei costi stanno mettendo in difficoltà molte microimprese del settore. Le imprese artigiane registrano un’incidenza più alta in Lunigiana dove rappresentano il 26,3% del tessuto imprenditoriale, mentre la più alta concentrazione si rileva nell’area di costa: 3.367 (+0,3%), il 72% del totale provinciale. In Lunigiana sono 1.304 quelle registrate a fine 2024 (-1,6% e 22 unità): 26,3% delle imprese totali del territorio. "Nonostante le complesse sfide contemporanee e le turbolenze geopolitiche e di mercato - commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest -, l’imprenditoria artigiana continua a rappresentare un elemento fondamentale per lo sviluppo locale, contribuendo in modo significativo all’economia e, per sua peculiarità, alla cultura di queste aree."