FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Decrescita artigiana. Le imprese in calo

La tenuta dell’artigianato apuano nel 2024 rispetto all’anno precedente non deve illudere perché il dato storico è preoccupante: in...

Il dato allarmante relativo alla contrazione per l’artigianato apuano

Il dato allarmante relativo alla contrazione per l’artigianato apuano

La tenuta dell’artigianato apuano nel 2024 rispetto all’anno precedente non deve illudere perché il dato storico è preoccupante: in dieci anni persa quasi un’impresa su cinque (-18%). Nello stesso periodo una contrazione delle imprese (-7,4%) e non si è mai vista una vera ripresa. Alla fine l’anno ha chiuso con un -0,2% rispetto al 2023, dovuto in particolare alla perdita della Lunigiana mentre l’area di costa ha fatto segnare un timidissimo +0,3%. In controtendenza la nautica, che anche nell’artigianato registra segnali positivi come accade per imprese e offerta di lavoro. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest sui dati Infocamere-Stockview. A fine 2024, la provincia conta 4.676 imprese artigiane e il calo cronico sembra dovuto alla difficoltà di ricambio generazionale e alla pressione fiscale che restano critiche, spingendo molte attività alla chiusura o alla trasformazione in modelli societari più strutturati.

Le imprese individuali (75% del totale) calano del 20,7% in dieci anni, mentre le società di capitale crescono (+5% nell’anno, +66% nel decennio), favorite da normative più vantaggiose. Le costruzioni, le più importanti in provincia con 1.956 imprese, crescono dello 0,4%, pur in un contesto di incertezza. Il manifatturiero (1.020 imprese) resta stabile nell’ultimo anno, ma cala del 18,5% nel decennio, segnalando una progressiva trasformazione del tessuto produttivo. La lavorazione delle pietre perde il 2,5%, mentre la riparazione di navi (+22,6%) e la fabbricazione di mobili (+3,8%) si confermano segmenti dinamici, sostenuti dalla ripresa della cantieristica navale e dalla domanda di arredamento su misura verosimilmente a questa collegata.

Nei servizi trend negativo per diversi ambiti: autoriparatori (-3,9%), autotrasportatori (-10,4%), ristorazione da asporto, gelaterie e pasticcerie (-4,8%) e pulizia generale degli edifici (-2,5%). La riduzione della domanda locale e l’aumento dei costi stanno mettendo in difficoltà molte microimprese del settore. Le imprese artigiane registrano un’incidenza più alta in Lunigiana dove rappresentano il 26,3% del tessuto imprenditoriale, mentre la più alta concentrazione si rileva nell’area di costa: 3.367 (+0,3%), il 72% del totale provinciale. In Lunigiana sono 1.304 quelle registrate a fine 2024 (-1,6% e 22 unità): 26,3% delle imprese totali del territorio. "Nonostante le complesse sfide contemporanee e le turbolenze geopolitiche e di mercato - commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest -, l’imprenditoria artigiana continua a rappresentare un elemento fondamentale per lo sviluppo locale, contribuendo in modo significativo all’economia e, per sua peculiarità, alla cultura di queste aree."