di Alfredo Marchetti
Un episodio, avvenuto in una frazione di secondo, ha messo in guai seri il legale Rinaldo Reboa. Durante una perquisizione a casa di Daniele Bedini, il presunto killer di Nevila Pjetri e la trans Carla Bertolotti, secondo la Procura di Massa e i carabinieri, il legale avrebbe provato a sviare le indagini mettendosi in tasca una scatola con alcuni proiettili compatibili con quelli utilizzati per il duplice omicidio e il telefono del 32enne falegname. Delitti avvenuti nel giugno del 2022 a Marinella di Sarzana. La madre, il 10 giugno di quell’anno, durante un’altra perquisizione, avrebbe allungato i due oggetti a Reboa e lui li avrebbe messi nella sua tasca della giacca. Il risultato è che il legale è ora indagato per tentato favoreggiamento.
Respinge totalmente le accuse Reboa, che si dice completamente estraneo all’accaduto: "Vivo una vicenda folle. Mi dichiaro totalmente innocente. Avrò modo di dimostrare la mia totale estraneità in merito alle accuse che sono rivolte a mio carico. Ricordo che la mamma mi ha infilato qualcosa nella tasca della giacca, il tutto è avvenuto in una frazione di secondo. Ricordo anche di aver tirato fuori gli oggetti senza sapere cosa avessi in tasca. I carabinieri presenti mi hanno detto ’Eh no, così avvocato no’, ma non capivo a cosa si riferivano. Pensavo che il consiglio disciplinare avrebbe lasciato perdere dopo aver raccontato la mia versione, ma poi sono stato accusato di favoreggiamento perché la donna, in quanto familiare, non è imputabile e quindi è ricaduto tutto su di me. Avrò modo a novembre di far valere le mie ragioni, produrrò anche una intercettazione telefonica dove il padre e la madre del mio assistito conversano e di fatto mi scagionano".
Reboa, difeso dal legale del foro di Spezia Riccardo Balatri, fa riferimento a una intercettazione ambientale dove i genitori dell’imputato, Stefano Bedini e Paola Menconi, si lasciano andare a dichiarazioni utili per la posizione del legale: ""Vai a mettere i proiettili in tasca a Rinà, che testa che c’hai Paola. Te le tenevi in tasca" dice il padre. Il legale adesso potrà raccontare la sua versione dei fatti davanti alla giudice Antonella Basilone nell’udienza predibattimentale al tribunale di Massa. "Anche il consiglio disciplinare – conclude – ha sospeso la procedura in attesa di quell’udienza. Ho altri dettagli da proporre. Esempio: se io ero davanti alla madre e quest’ultima era girata di spalle ai carabinieri, come hanno fatto i militari a vedere che io avrei preso quei proiettili?".