Dell’Amico, ’angelo del fango’: "Ho visto lo strazio della gente. Aiutare l’altro è un’emozione"

Il giovane Alessandro vive a Carrara ma sta facendo l’Erasmus a Valencia per studiare Medicina "Il giorno della tragedia sono andato a donare il sangue: ho vissuto una grande mobilitazione".

Dell’Amico, ’angelo del fango’: "Ho visto lo strazio della gente. Aiutare l’altro è un’emozione"

Dell’Amico nel centro di smistamento materiali a Valencia

di Alessanda Poggi

C’è anche il carrarese Alessandro Dell’Amico tra gli ‘angeli del fango’ di Valencia, messa in ginocchio da una violenta alluvione. Alessandro si trova in Spagna per frequentare un Erasmus di medicina, ha 23 anni e abita a Valencia, nella parte non colpita dalla furia dell’acqua. Non appena ha saputo cosa stava succedendo si è sentito in dovere di aiutare il paese che lo sta ospitando. Alessandro è un ragazzo che la solidarietà ce l’ha nel sangue, non a caso da cinque anni quando non è impegnato a studiare fa il volontario della Pubblica assistenza di Carrara.

Questo giovane studente cresciuto nel mondo del volontariato si è subito messo in azione e dato una mano alla popolazione alluvionata. Dapprima andando a spalare il fango a casa di una studentessa spagnola e dei suoi vicini, e in un secondo momento andando a piedi nei paesi isolarti di Valencia per portare i pacchi alimentari. Un lavoro che sta continuando a fare assieme ai suoi compagni di studio, italiani e di altre nazionalità. Tutti mossi dalla voglia di aiutare il popolo che li sta ospitando momentaneamente.

"La cosa che vorrei sottolineare è che ci siamo mossi tutti solo per dare una mano. Si sono mobilitati tantissimi studenti ma anche lavoratori stranieri – racconta Alessandro –. Vorrei che da questo articolo venisse fuori l’importanza e la bellezza di aiutare qualcuno. È veramente emozionante vedere in quanti stanno lavorando per tornare alla normalità. Si tratta di una mobilitazione senza secondo fini". spiega.

"Nei giorni successi all’alluvione non c’era una vera e propria organizzazione e mi sono mosso in autonomia – prosegue Alessandro –. Lo stesso giorno sono andato a donare il sangue al centro di raccolta. Poi assieme ai miei compagni di Erasmus abbiamo fatto un gruppo whatsapp per coordinarci. Io e altri tre studenti siamo andati ad aiutare una nostra compagna e i suoi vicini. Nei giorni successivi siamo invece andati a un centro di smistamento di generi alimentari e prodotti per le pulizie, molto lentamente sta riprendendo la normalità ma in maniera eterogenea. Sono ancora molti i paesi isolati. Per questo i volontari organizzano degli autobus con gli aiuti, e poi facciamo cinque o sei chilometri a piedi per portare il cibo porta a porta".

Alessandro oggi sarà a Carrara per salutare i genitori, ma domenica rientrerà a Valencia per continuare a dare una mano. "Vedere lo strazio delle persone mi ha molto colpito, anche se questa non è casa mia – aggiunge Dell’Amico –, queste persone mi stanno accogliendo. Aiutarli è un dovere verso la città che mi sta ospitando. Abito a cinque chilometri in linea d’aria dalla zona devastata dal fango, per raggiungere le zone isolate si deve arrivare a un parcheggio e poi da lì muoversi a piedi. Tutti si stanno rendendo utili per aiutare le persone e ripulire le attività. È vero c’è stato un ritardo della macchina dei soccorsi, ma la popolazione ha reagito andando a spalare il fango, è stato costruito un ponte fatto di centinaia di persone, tutte in fila per aiutare".