"La querelle dei rinnovi dei vertici della Autorità portuale di Spezia e Marina di Carrara, assieme alla possibile eventuale futura destinazione del porto marinello dentro il sistema portuale toscano, sono un combinato disposto ‘scombinato’ che non aiuta a capire, dilata le nomine, introduce elementi di disequilibrio". Lo afferma la Ust Cisl e la Fit Cisl Toscana Nord in una nota. "Dov’era la Regione Toscana quando il tandem Del Rio-Orlando ci portò nello spezzino – si chiede il sindacato –? La verità è che la nostra Regione è molto attenta al sodalizio Piombino-Livorno e vede tutto il resto con insofferenza. E sul Piano regolatore portuale di Marina di Carrara a che punto siamo? Perché, si era detto, andava portato a casa entro l’anno e ormai siamo a febbraio inoltrato. Vediamo litigi istituzionali, proteste sindacali, ma quando abbiamo firmato tutti insieme il documento di intesa in Provincia di Massa Carrara, abbiamo scritto chiaro, nero su bianco, che la prima cosa da fare era quella di portare a casa il Piano regolatore portuale e che poi si sarebbe fatta la valutazione per capire meglio se la nostra Autorità portuale debba rimanere dov’è o invece andare (non tornare) dentro quella esistente a Livorno".
"Sicuramente – afferma la Cisl – stare con Spezia ha attirato imprenditori liguri che hanno utilizzato la relativa vicinanza con il porto di origine per acquisire slots e impiantare una attività che ha portato ad aumentare i traffici, in un contesto positivo e in fase di sviluppo, però c’è stato uno strapotere a livello di governance con nomine dei vertici aziendali a tutto appannaggio del territorio ligure e che conseguentemente hanno portato a una evidente diminuzione di importanza delle professionalità marinelle dentro la vigente Autorità del Mare Ligure Orientale. Ecco: non si capisce perché Spezia non si adoperi per un riequilibrio minimo sensato e doveroso. Proprio pochi giorni fa ci risulta che l’AdSP abbia convocato le organizzazioni sindacali per iniziare la discussione sul prossimo accordo di II° livello. Ebbene, a tale tavolo, hanno partecipato solo i sindacati spezzini perché quelli di Massa Carrara non hanno ricevuto nessuna convocazione. Rimane tuttavia un dubbio viste le esperienze vigenti in materia di personale all’interno delle cosiddette aree vaste regionali o sovraprovinciali in Toscana (Asl, Consorzio di Bonifica, Cciaa, Reteambiente, Gaia): siamo così sicuri che una volta eventualmente transitati, per legge, ‘sotto’ Livorno, avremo quella libertà di azione a favore del ‘nostro’ personale marinello, che invece Spezia continua a non volerci concedere?".