REDAZIONE MASSA CARRARA

Determinazione Pd Enzo Ricci non arretra: "La mia candidatura il primo punto fermo"

Durante il tavolo di coalizione il segretario comunale ha tirato una linea "L’Assemblea mi ha scelto e noi tiriamo avanti in questa direzione". Nelle prossime 48 ore trattativa per ritrovare un dialogo con Evangelisti.

Determinazione Pd  Enzo Ricci non arretra:  "La mia candidatura  il primo punto fermo"

Determinazione Pd Enzo Ricci non arretra: "La mia candidatura il primo punto fermo"

di Alfredo Marchetti

"Il primo punto fermo è la mia candidatura a sindaco. Qualcuno ha forse interpretato male le mie parole quando ho detto a fine riunione che mi prendevo 48 ore di tempo per riflettere. Non certo su questo, la mia candidatura non è in discussione, ma per fare ulteriori passaggi, azioni in aggiunta al nostro punto fermo come partito". Enzo Romolo Ricci, segretario comunale del Pd e soprattutto candidato a sindaco del tavolo di coalizione di centrosinistra, tira dritto. Anche se, ora queste 48 ore di tempo saranno utili al partito del Nazareno per ricominciare un dialogo con l’altro grande candidato a sindaco, Fabio Evangelisti, sostenuto da 7 liste civiche. Il Pd proverà a riallacciare un dialogo per portare a sé l’ex parlamentare. Una missione impossibile? Si vedrà.

Alla riunione di mercoledì sera durata circa un paio d’ore il segretario comunale Pd ha tenuto il punto. Al tavolo erano presenti i Socialisti, i Verdi, Sinistra italiana, Sinistra per Massa, i Radicali e Articolo primo. In via Cavour, a titolo personale e non in rappresentanza del partito, anche le ex consigliere comunali Dina Dell’Ertole ed Eleonora Lama. "Ho fatto un richiamo all’unità di coalizione – ha spiegato Ricci –. Noi sappiamo chi siamo, conosciamo il nostro percorso. L’assemblea ha dato mandato al suo segretario comunale di rappresentarla come candidato a sindaco e non ci sono stati ripensamenti".

Il grande assente al tavolo proprio l’ex parlamentare, che il giorno dopo analizza l’incontro: "Al tavolo si è confermata una tendenza autolesionista: piuttosto che correre il rischio di vincere uniti, si preferisce perdere marciando divisi. Poi pare essere intervenuto un sussulto di resipiscenza e la richiesta di ulteriori 48 ore di tempo per ricercare una difficilissima convergenza. Chiaramente non condivido l’assunto divisivo e chi insisterà in quella direzione dovrà assumersene per intero la responsabilità. Per quanto mi riguarda, l’ho detto e ripetuto fino alla noia, mi batterò fino all’ultimo minuto utile affinché il quadro possa ricomporsi. Quanto ai decisi pronunciamenti di forze politiche d’ispirazione ambientalista, radicale e di sinistra a sostegno della mia candidatura altro non sono che la ´formalizzazione’ di un diffuso sentimento in città. Chi vuol continuare a non vedere e non sentire, rischia di ritrovarsi isolato e ai margini dello schieramento progressista. La preoccupazione comune, invece, sintetizzabile in poche parole ‘uniti si vince’, dovrebbe essere quella di abbandonare boria di partito e presunte rendite di posizione. A quel tavolo prima ci si è persi Rifondazione comunista, poi Azione di Calenda e, per strada, altre espressioni del civismo locale (Barotti e Ragaglini), quindi il Pri. Quale altro campanello d’allarme deve suonare affinché ci si risvegli dal nostro stato catatonico? Sono e sarò sempre disponibile a ricercare una sintesi unitaria, ma la clessidra è ormai ai suoi ultimi granellini di sabbia".