Si anima sempre di più il dibattito sul futuro del nostro porto. La proposta dell’onorevole della Lega Andrea Barabotti di unire Marina con Livorno per costituire una grande authority toscana ha avuto ampio seguito. Seguita dal governatore Eugenio Giani, ha avuto poi l’adesione della Provincia di Gianni Lorenzetti che sull’argomento ha organizzato un convegno.
Una proposta che di fatto ha spaccato il territorio fra quanti vedrebbero volentieri il passaggio a Livorno e quanti intendono rimanere con La Spezia. Intanto anche dalla Liguria partono i primi distinguo. Dopo quello di Confindustria della Spezia che ha dimostrato di tenere ai buoni rapporti con Marina e i suoi traffici del marmo, la superauthority ligure non piace nemmeno al sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini che ha dichiarato la sua contrarietà al matrimonio con Genova riaprendo di fatto le danze sull’argomento.
"Penso che il sistema competitivo debba esistere tra porti e non tra regioni. Negli anni qua si è creato un modello leader a livello nazionale per quanto riguarda la produttività e penso che sia importante che ogni porto abbia la propria guida". Il primo cittadino si unisce al coro di voci che hanno accolto con freddezza la proposta, più volte citata dal nuovo presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, di creare un’unica autorità ligure portando la Spezia insieme a Genova e Savona.
"Noi insistiamo nel rivendicare l’autonomia del porto della Spezia e la sua capacità di essere innovativo - sottolinea Peracchini -. I fatti dimostrano che qui si è lavorato sulla qualità anche con contratti integrativi innovativi che hanno dato soddisfazione economica ai lavoratori e risultati di affidabilità allo scalo di altissimo livello. Oltre settemila persone tra occupati diretti e indotto ruotano attorno al sistema portuale, chi gestisce i traffici deve avere la libertà di fare le scelte migliori nei momenti che ritiene più giusti".
Intanto la Cna apuana mette da parte battaglie di campanile e punta al sodo. "Noi siamo per il piano regolatore del porto – dice il presidente Carlo Alberto Tongiani – Non abbiamo aderito al protocollo della Provincia perché pensiamo che sia importante avere il nuovo piano. Poi vedremo il resto, ma la cosa più importante è rilanciare il territorio".