
Monsignor Giovanni Santucci
Massa Carrara, 18 gennaio 2021 - Tengono sempre banco le dimissioni del vescovo. C’è anche chi pensa che la Diocesi possa essere ’accorpata’ a Lucca e chi teme ripercussioni sui progetti approvati da monsignor Santucci. E’ il caso, quest’ultimo, dei fedeli di San Terenzo, nel comune di Fivizzano. "Ora è a rischio – dicono i parrocchiani – il rifacimento della canonica e la tela del Volto Santo". L’ultima visita che il vescovo Santucci aveva fatto a San Terenzo era stata il 22 novembre scorso quand’era giunto in paese, presente anche il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti, per inaugurare una lapide sul luogo dove, il 19 agosto 1944, era stato ucciso dai nazisti don Michele Rabino, parroco dell’epoca, colpevole di aver difeso dai soprusi delle SS i suoi parrocchiani. Il vescovo ha avuto, fin dal suo ingresso in Diocesi, 11 anni fa, un buon rapporto con i fedeli della borgata che hanno sempre apprezzato la decisione dell’alto prelato nell’aver elevato a Santuario diocesano la chiesa parrocchiale, le cui origini risalgono al 728 per volere del longobardo Transualdo, la più antica della ’Lunigiana storica’, dove si conserva il corpo integro del santo omonimo già oggetto in passato di una devota forma di pellegrinaggio. Proprio in occasione dell’inaugurazione della lapide, monsignor Santucci aveva avuto modo di ribadire ai responsabili che si occupano del funzionamento della parrocchia il suo pieno appoggio verso il progetto dell’architetto Dino Geloni di Carrara, già peraltro approvato, per il rifacimento della canonica del paese, edificio suggestivo e molto vasto, dove grazie a un cospicuo finanziamento della Cei verrà ricavato un appartamento per il parroco, uno spazio destinato alle attività sociali dei paesani e il resto sarà adibito a ricezione turistica per i pellegrini.Visitatori che giungeranno in paese non solo per venerare San Terenzo vescovo e martire, ma anche l’importante tela che raffigura il Volto Santo di Lucca, oltre alle tante ricchezze artistiche che il tempio conserva, a testimonianza che questa borgata era una importante tappa sulla ’Via del Volto Santo’ nell’antichità. Un’opera artistica misteriosamente scoperta lo scorso inverno nella canonica da don Maurizio Marchini, parroco e anche provvidenzialmente architetto e storico dell’arte, che si era reso conto del valore che quella tela, peraltro in pessime condizioni, rappresentava. E subito si erano dati da fare i fedeli per reperire fondi al fine di restaurarla. Il quadro, il cui restauro è pressochè ormai ultimato presso un laboratorio di Sarzana che opera sotto le direttive della Sovrintendenza di Lucca e Massa, attende ormai di rientrare nel Santuario di San Terenzo, dov’era stato appeso per secoli fino al 29 agosto dell’anno 1673. Monsignor Santucci si era impegnato in prima persona affinchè l’opera rientrasse per essere appesa nell’altare di Santa Croce. "Ora che il vescovo ha dato le dimissioni – si chiedono apertamente i fedeli di San Terenzo Monti – che ne sarà del progetto per la canonica e per la restituzione della tela del Volto Santo?". Roberto Oligeri