REDAZIONE MASSA CARRARA

Diritti perpetui sulle cave In 18 contro il Comune

Un gruppo di imprese del lapideo si è rivolto alla Camera di commercio

Gli industriali si rivolgono alla Camera di commercio per ottenere il riconoscimento del diritto perpetuo all’escavazione su determinate porzioni di cava già nella loro disponibilità. Stavolta prima di passare alle vie legali i titolari di cava muovono la pedina del dialogo. Sarà l’ente camerale della Toscana Nord Ovest che proverà a mediare le controversie in materia di diritti reali, promosse da 18 aziende, organizzando quattro incontri con il Comune di Carrara.

Il primo incontro è fissato per il 26 di luglio, gli altri sono in programma per il 31 di luglio, l’1 e il 2 di agosto. Queste le aziende che hanno chiesto agli avvocati di fiducia di rivolgersi alla Camera di commercio per farsi riconoscere il diritto perpetuo a escavare: Tonini Fantiscritti Srl, Fantiscritti Marmi Srl, Npa Nuovi pregiati Apuani Srl, Ravaccione Marmi Srl, Canalbianco Marmi Srl, Caro e Colombi Srl, Coop. Cavatori Canalgrande, Coop. Cavatori Gioia, Cremomarmi Srl, Gualtiero Corsi Srl, Ing Giulio Faggioni Scrl, Mpa Marmi Pregiati Apuani Srl, Marmi Carrara Gioia Srl, Omya Spa, Guglielmo Vennai Spa, Sam Srl, Bettogli Marmi Srl, Polvaccio Srl.

Queste aziende come si legge nella determina numero 3191 dello scorso 6 luglio del settore marmo, "intendono agire per l’accertamento del diritto di livello perpetuo e dei diritti ad esso connessi quale diritto reale di godimento su alcuni mappali siti in Carrara e nella disponibilità delle medesime società istanti, rispettivamente, in virtù di concessione". Da parte sua il Comune di Carrara ha ritenuto opportuno partecipare agli incontri, impegnando la somma di 878 euro (40 euro per azienda più Iva) sotto la dicitura ‘Spese legali settore lapideo annualità 2023’. La somma sarà corrisposta alla Camera di commercio per il suo ruolo di soggetto chiamato alla mediazione. Una nuova tegola che si aggiunge ai già numerosi contenziosi tra Comune e imprese del marmo sul tema dei pagamenti e dei diritti all’escavazione.

E sempre a proposito di contenzioso tra Comune e industriali del marmo, su suggerimento dell’avvocato Domenico Iaria è stato approvato lo schema di contratto di transazione con alcune società che avevano fatto causa a palazzo civico per il pagamento del contributo di estrazione, e che ha riguardato diversi gradi di giudizio fino alla sentenza del Consiglio di Stato del 2021. Sentenza che proponeva il versamento dell’intero canone di concessione dovuto (comprensivo degli interessi legali), e dell’intero contributo di estrazione richiesto dal Comune, oltre alla rinuncia dei contenziosi e con l’impegno di non proporre analoghe azioni legali in merito alla materia oggetto della proposta transattiva.

Alessandra Poggi