Discarica, un altro stop. Consiglio vota la chiusura

Ribadita la necessità della messa in sicurezza e della gestione post mortem. Il Comitato dei cittadini chiede documenti, relazioni e monitoraggio costante.

Un altro voto per la chiusura della discarica ex Cava Fornace. Ce n’erano già stati: la prima volta nel 2019, poi nell’autunno del 2023 e adesso ancora nella seduta speciale del consiglio comunale giovedì sera. Ma i cittadini sperano sia l’ultimo visto che sembra essere cambiato il quadro dopo il crollo dell’argine nella mattina del 6 maggio. Il voto unanime dell’ordine del giorno per la chiusura della discarica è arrivato quindi dopo un lungo iter procedurale e a seguito di eventi critici recenti. Il procedimento per l’autorizzazione delle Fasi 2 e 3 del completamento della discarica era stato avviato il 12 luglio 2023 e il 6 maggio scorso si è verificato un cedimento del paramento esterno della discarica sul versante di Pietrasanta, causando una fuoriuscita di percolato che ha interessato la Via Aurelia e la Fossa Fiorentina. Di conseguenza la Regione Toscana ha sospeso temporaneamente il conferimento dei rifiuti all’impianto già il giorno dopo e poi sospeso il procedimento di autorizzazione delle Fasi 2 e 4 il 10 maggio.

Il progetto di ampliamento ha suscitato numerose preoccupazioni a livello geologico, idrogeologico, urbanistico, ambientale e paesaggistico. Negli anni il consiglio di Montignoso ha ripetutamente espresso la propria opposizione alla discarica, come i consigli dei comuni limitrofi e quello regionale.

Le analisi di Arpat sembrano non presentare sforamenti rilevanti o allarmanti ma, è uno dei temi emersi nel dibattito consiliare, "la presenza della discarica risulta incompatibile con il territorio, considerando la vicinanza all’Area Naturale Protetta del Lago di Porta". Il consiglio ha ribadito la necessità di chiuderla nel più breve tempo possibile e sottolineato l’importanza di un progetto esecutivo per la messa in sicurezza e la gestione post mortem, impegnando il sindaco Gianni Lorenzetti a rappresentare in tutte le sedi opportune quanto votato e ad adottare le iniziative necessarie.

Nella seduta è intervenuto anche il Comitato dei cittadini che ha chiesto di mettere agli atti un proprio documento sulla situazione della discarica. All’interno si chiede di pubblicare sul sito del Comune un’area che "contenga l’archivio di qualsivoglia documento in possesso dell’ente riguardante la discarica di ex cava Fornace, ivi compresi i Mud almeno dal 2008". E un accesso agli atti sui fatti del 6 maggio, le relazioni di Arpat e Noe dei Carabinieri, del gestore e i referti delle analisi. Hanno chiesto anche copia delle fideiussioni, analisi sul materiale franato, un monitoraggio biennale di Fossa Fiorentina e Lago di Porta e un’indagine epidemiologica su chi vive vicino all’impianto.

Sull’incidente arriverà anche l’intervento dell’Ispra grazie a un’interrogazione presentata dalla deputata della Lega, Elisa Montemagni: "Il Ministero dell’Ambiente ha attivato Ispra affinché vengano effettuati controlli e verifiche, anche in relazione all’idoneità del sito, nonché agli eventuali profili di danno ambientale. Continueremo, dunque, a monitorare con particolare attenzione la problematica anche tramite il Mase, pronto ad attivarsi una volta ricevuti i doverosi e richiesti riscontri dagli uffici competenti. Noi siamo per la chiusura del sito".