E’ stato scarcerato D.C., l’uomo di 41 anni che nei giorni scorsi si oppose alle forze dell’ordine dopo aver creato caos in un locale della movida di Marina di Carrara. Ieri il processo con rito abbreviato dopo l’udienza per direttissima che aveva convalidato l’arresto a fine anno. L’avvocato Antonio Figaia, difensore dell’uomo accusato di resistenza a pubblico ufficiale, ha chiesto un riduzione della pena e la scarcerazione e ha ottenuto l’uscita dal carcere e il divieto di dimora nella nostra provincia. Al processo con rito abbreviato davanti al giudice Fabrizio Garofalo l’imputato ha fatto “ammenda” chiedendo scusa per il suo comportamento. Il pubblico ministero Marco Rappelli aveva chiesto un anno di reclusione. Il magistrato ha deciso per una condanna è stata a 10 mesi con immediata scarcerazione ma disposto per l’uomo il divieto di dimora nel territorio apuano.
L’episodio era avvenuto nei giorni tra Natale e Santo Stefano quando D.C. ha cominciato a inveire contro la folla tra via Genova e via Rinchiosa. Sul posto i carabinieri che a fatica sono riusciti a contenerlo, dal momento che alla vista dei militari, ha cercato di darsi alla fuga. Il quarantenne ha perso il controllo e ha iniziato a “smatteggiare” in mezzo a una folla di avventori.
L’uomo probabilmente aveva alzato un po’ troppo il gomito e iniziato a disturbare le persone che aveva intorno. Dopo aver molestato i clienti del Drop e in seguito del Porfirio l’uomo, di origini romane, ha continuato indisturbato a girare per la movida, e così qualcuno spaventato ha chiamato i soccorsi. Sul posto erano intervenuti prontamente un’ambulanza e i carabinieri che già erano di pattuglia in zona come sempre, ma il giovane anziché calmarsi si era scagliato contro gli uomini dell’Arma riuscendo a sferrare qualche pugno contro i cinque militari che provavano a bloccarlo. Aveva poi tentato di scappare ma era stato alla fine fermato dai militari. Non è stato facile arrestarlo visto che l’aggressore ha fatto di tutto per evitare le manette, tentando di divincolarsi gettandosi a terra. Alla fine i carabinieri sono riusciti a metterlo in sicurezza e caricarlo sulla radiomobile. Per l’uomo, fermato inizialmente in attesa di convalida, dopo l’arresto era arrivata la custodia cautelare in carcere.