REDAZIONE MASSA CARRARA

Distretto, no dei lavoratori: "Stop allo smantellamento di via Bassa Tambura"

Dopo i sindacati anche gli operatori del presidio contestano il piano dell’Asl. Salvadori (Uil): "Serve una soluzione interna". Il 19 nuovo tavolo con le istituzioni.

Distretto, no dei lavoratori: "Stop allo smantellamento di via Bassa Tambura"

I lavoratori dicono no al piano di riordino di via Bassa Tambura. Non sono solo i sindacati, peraltro attraverso le sigle confederali, a chiedere di fermare ogni previsione di riorganizzazione del distretto così come annunciate dalla direttrice di zona, Monica Guglielmi, e dal sindaco Francesco Persiani. Ora gli stessi dipendenti della Casa della salute chiedono alle istituzioni di fermare tutto e di trovare un modo per traghettare l’attuale situazione fino al 2026, quando aprirà la nuova Casa di comunità alla stazione. E’ quanto deciso nel pomeriggio di giovedì durante l’assemblea dei lavoratori iscritti Uil Fpl all’interno del distretto, come riporta il segretario provinciale Claudio Salvadori: "Oggi rigettiamo con ancor più forza e convinzione il piano presentato da azienda sanitaria e Comune e lo facciamo nel suo interesse. Come ribadito dai lavoratori, bisogna trovare una soluzione all’interno senza muovere i servizi anche perché fra meno di 3 anni si dovrà cambiare ancora e allora tanto vale apportare quelle migliorie sufficienti per arrivare a quella data senza ulteriori scossoni. E’ un concetto uscito con molta forza dall’assemblea ed è stato votato da tutti i partecipanti un ‘no’ secco allo spostamento fino a nuova collocazione".

Un ‘no’ che è motivato da criticità e problemi, evidenzia ancora Salvadori: "La verifica dello stato di tutti i servizi con le relative difficoltà del personale a seconda delle funzioni e degli spostamenti ha fatto emergere troppe criticità alcune delle quali vanno pure a ledere la tutela privacy a seconda delle ipotetiche realtà: ad esempio i distretti di Marina o Villette. Inoltre ci crea molte perplessità l’idea di spostare odontoiatria che in particolare si deve occupare anche della cura dei pazienti disabili. Senza contare poi il disagio".

Dalla cabina di regia interistituzionale con i sindacati, che si è svolta in mattina, è emersa la volontà di continuare il confronto con una nuova riunione già fissata al 19 ottobre, ma anche a quel tavolo, come sottolinea ancora la Uil Fpl, è stato evidenziato che la cosa migliore da fare è fermare il piano e rimettere al tavolo tutte le istituzioni per trovare un modo per andare avanti su via Bassa Tambura: "Non si deve toccare ora il distretto di via Bassa Tambura. Va solo messo in condizioni di lavorare fino al passaggio alle nuove strutture. Ci avrebbe fatto piacere se i rappresentanti delle istituzioni avessero partecipato all’assemblea dei lavoratori da cui sono emerse le vere criticità quotidiane che hanno tutti i lavoratori e le possibili conseguenze sugli utenti, come discutere dei servizi domiciliari che dovrebbero essere potenziati in tutte le forme".