
Bagnanti in spiaggia (foto di repertorio)
Massa, 15 giugno 2019 - «Un’esperienza scioccante, per il mio primo e ultimo weekend alla Partaccia». Ha il sapore della rabbia e dello sconforto lo sfogo di una nostra lettrice, Marina, residente a Prato. La rabbia di una mamma che ha visto suo figlio stare male, con mal di stomaco, diarrea e vomito, costretto a ricorrere all’ospedale dopo aver fatto un bagno in quello specchio di mare dove il divieto di balneazione è stata una costante a partire dal 22 maggio ma che non sarebbe stato segnalato nella spiaggia libera. Marina è partita da Prato per passare un fine settimana tranquillo, in camper, con i due figli, Carol e Giacomo di 8 e 11 anni. Destinazione Partaccia ed è la prima volta per tutti, racconta la mamma. Partenza sabato 8 giugno, nel primo pomeriggio, poi l’arrivo a Massa dove la famiglia decide di andare subito un bel tuffo in mare. LA spiaggia scelta, scrive Marina, è un piccolo tratto di arenile libero, non molto affollato. Sono circa le 17.30 del pomeriggio. «Ad un certo punto vediamo un capannello di persone che si era formato vicino all’ombrellone della bagnina. Incuriosita sono andata ad informarmi su cosa stesse succedendo. Scopro dell’esistenza di un divieto di balneazione emesso dal comune di Massa. A quel punto chiedo come mai non fossi stata informata del divieto, visto che presso la spiaggia libera non c’erano cartelli. La bagnina mi risponde che non era tenuta a farlo e che comunque i responsabili le avevano chiesto di non intromettersi. Evidentemente gli interessi del settore sono più importanti della salute pubblica – commenta amaramente Marina -. E’ un comportamento che trovo veramente disdicevole».
Insomma, da quel che si capisce i bambini il bagno lo avevano già fatto perché del divieto in spiaggia libera non c’era traccia. «La mattina successiva, il più grande dei miei figli, inizia ad avere mal di stomaco, diarrea e vomito – racconta ancora -. Chiamo il mio medico e gli faccio il nome della escherichia coli, letto in un articolo su internet che ho trovato informandomi sul divieto di balneazione. A quel punto la dottoressa mi dice che devo subito portare i miei figli a far visitare, quindi prendo il camper e torno a Prato». Vacanza rovinata e pure tanta paura per il bambino: «Sono molto amareggiata e arrabbiata e il mio pensiero va anche a tutte quelle persone che erano in acqua quel giorno, e i giorni successivi, alle mamme, alla persone anziane, ai bambini. Come è possibile che i responsabili di questa cooperativa di bagnini abbiano di proposito chiesto di omettere la comunicazione di un pericolo così grave?!».