
Divieto di balneazione (foto d'archivio)
Marina di Massa, 23 giugno 2022 - Non piove da settimane, ormai, tanti corsi d’acqua sono quasi in secca soprattutto alcuni dei più piccoli con meno apporti. Condizioni ideali per un mare pulito praticamente ovunque eppure a Massa è scattato un altro divieto di balneazione, il secondo dell’anno.
Stavolta nel mirino ci finisce la zona di campionamento definita Campeggi Ovest, quella più vicina alla foce del fosso Lavello, dove il prelievo di Arpat effettuato lunedì ha riscontrato una presenza di batteri fecali di poco al di sopra del limite. In particolare il valore di escherichia coli presente in 100 millilitri di acqua era pari a 1.053, circa due volte il limite fissato a 500. Nella norma invece gli enterococchi intestinali.
Tanto è bastato, però, a far scattare l’ordinanza di divieto di balneazione firmata dal sindaco Persiani e che ha interessato quattro concessioni: gli stabilimenti balneari Cicala I e Cicala II, il bagno Fausto e la spiaggia libera di via Baracchini. Un intoppo davvero insolito con il bel tempo e la totale assenza di piogge che fa pensare quindi a qualche sversamento nel fosso. Un problema che, assicura l’assessore all’ambiente Paolo Balloni, non deriva da Gaia e dai depuratori: "Lunedì il gestore ha fatto delle analisi sul Lavello e tutti i dati erano conformi, non c’era alcun superamento dei parametri. In realtà proprio le condizioni di mare calmo in un tratto di mare con molte scogliere avrebbe potuto determinare le condizioni ideali per uno sforamento dei parametri con una minima concentrazione.
Purtroppo in quella zona ci sono diverse situazioni critiche ed è probabile che sia stato uno scarico abusivo a determinare il divieto. Abbiamo chiesto alla Regione lo stato di inquinamento breve così da poter rifare le analisi il prima possibile e revocare l’ordinanza prima del fine settimana. Verificheremo l’eventuale presenza di scarichi abusivi sul fosso".
Sui social si è diffusa la notizia che il divieto fosse riconducibile alla presenza dell’alga tossica Ostreopsis Ovata ma i due fenomeni sono del tutto slegati: l’alga non determina un inquinamento a cui fa seguito il divieto di balneazione ma solo la possibilità di reazioni di tipo irritante dovute all’inalazione delle spore tramite aerosol marino.