MAURIZIO MUNDA
Cronaca

Dogali da tutto esaurito. Eppure c’è il divieto per pubblico e spettatori. Il rebus dell’ordinanza

Il Comune ha previsto la chiusura delle gradinate per le partite di basket. Ma anche domenica scorsa sulle tribune erano in 170 fra locali e ospiti.

Dogali da tutto esaurito. Eppure c’è il divieto per pubblico e spettatori. Il rebus dell’ordinanza

Il Comune ha previsto la chiusura delle gradinate per le partite di basket. Ma anche domenica scorsa sulle tribune erano in 170 fra locali e ospiti.

Da oltre un anno il Comune ha messo nero su bianco che la ex caserma Dogali non è agibile per il pubblico ma, come è accaduto dal dicembre 2021 per il palazzetto di Avenza, nessuno rispetta la disposizione. Le partite sono semrpe seguite da un folto pubblico e neppure chi ha emanato il provvedimento lo fa rispettare.

E così è successo domenica scorsa nel derby di basket tra Cmc e Legends dove, non solo la tribuna a monte della ex Dogali era strapiena, ma c’era pubblico in piedi anche nel passaggio tra tribuna e porticina di ingresso, per un totale di oltre 170 persone. Se non siamo su ’Scherzi a parte’ poco ci manca. Potrebbe sembrare un film di Totò o una commedia all’italiana anni ’70, ma qui di commedia c’è poco.

C’è invece il fatto più serio che tutti gli attori protagonisti (società sportive e Comune) nascondono la testa sotto la sabbia perché qui vige la regola del "quieta non movere" e quando qualcuno prova a tirare fuori il tema, viene poi guardato in cagnesco dai diretti interessati. Il problema Dogali è venuto fuori nel novembre 2023 quando, in occasione di una riunione di boxe, palazzo civico scrisse che per ragioni di sicurezza, il pubblico non poteva entrare nel corso delle partite.

Motivazione ribadita anche pochi giorni fa, su richiesta di chiarimenti dell’Audax, la società di basket cittadina, per le partite delle sue squadre giovanili nell’ultimo fine settimana. Il provvedimento è stato presentato in seguito alla interpellanza in consiglio comunale del consigliere di opposizione Simone Caffaz.

Da piazza Due giugno fanno sapere che, per l’attività agonistica con il pubblico, la Dogali non è in regola con le norme antincendio e che ad oggi non è in programma alcun intervento. Come dire che l’inibizione al pubblico andrà avanti sine die. La Dogali riporta al centro il problema delle strutture sportive carraresi che ormai scoppiano, una situazione che si trascina da decenni con responsabilità individuabili in tutte le amministrazioni che si sono succedute dagli anni ’90, mentre quelle precedenti vantano il peccato originale di avere pensato e progettato strutture sportive nei luoghi sbagliati (vedasi palazzetto di Avenza dietro la ex scuola elementare, o la piscina di via Sarteschi incastrata in mezzo alle case, o la preesistente Dogali aggredita dalla cementificazione selvaggia). Anche al palazzetto di Avenza la prescrizione comunale è stata disattesa dopo pochissime settimane dalla sua emanazione, al punto che in questi tre anni c’è stata una media di 60 persone a partita con punte di 180 in occasione dei derby tra Audax e Cmc. E in tanti si chiedono come mai a Carrara (di recente promossa co-capoluogo di provincia) c’è questa situazione, mentre girando in tutta la Toscana (per non parlare di oltre Appennino dove è tutto un altro mondo) città anche con poche migliaia di abitanti hanno strutture sportive moderne e funzionali e nate in zone idonee, facilmente raggiungibili e con parcheggi, vere cittadelle polifunzionali a cinque cerchi.