ALBERTO CECCONI
Cronaca

’Don Euro’ in carcere. La Cassazione conferma sei anni di condanna per l’ex sacerdote

Era accusato di estorsione e sostituzione di persona (prescritta nel 2023). Il vescovo Vaccari: "Una preghiera per il perdono e la sua riabilitazione".

Don Euro è in carcere. E’ stata pubblicata mercoledì scorso, infatti, la sentenza della Cassazione di conferma a carico dell’ex sacerdote Gianluca Morini, detto appunto ’Don Euro’. Da alcuni giorni Morini ha iniziato il periodo di detenzione nel carcere di La Spezia, "epilogo di una vicenda che negli anni scorsi ha provocato dolore e smarrimento in diverse comunità parrocchiali della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli". Lo rende noto con un comunicato la stessa Diocesi.

Già nel gennaio 2018 la Santa Sede aveva emesso un provvedimento con il quale era avvenuta la dimissione dallo stato laicale, tramite decreto della Congregazione del Clero, a seguito dei gravi comportamenti che già dal 2015 venivano imputati all’ex sacerdote. Nel corso del 2022, poi, Gianluca Morini era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Massa per tentata estorsione ai danni dell’allora vescovo (oggi emerito) monsignor Giovanni Santucci, e per sostituzione di persona, mentre sull’abitazione che gli era stata messa a disposizione è arrivato nel corso del tempo lo sfratto esecutivo.

Adesso la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione lo scorso 22 gennaio mette la parola fine a una vicenda giudiziaria confermando per l’imputato la condanna per i reati commessi. "Auspichiamo - afferma la Diocesi in una nota – che il tempo della detenzione possa rappresentare una occasione di presa di coscienza, rispetto al dolore e allo scandalo provocato alle vittime dei suoi comportamenti, e di riabilitazione".

Anche il vescovo, fra Mario Vaccari, da parte sua, è intervenuto per parlare ai fedeli della vicenda: "Nonostante il grave scandalo e le conseguenze per le comunità – ha detto – la condanna emessa della magistratura per i reati commessi si accompagni alla preghiera di perdono e di misericordia per lui e per la nostra Chiesa, nell’ottica del recupero e della riabilitazione del condannato".

Morini richiedeva denaro ai fedeli per dare sostegno alle iniziative della Chiesa, ma i soldi in realtà servivano anche per pagarsi viaggi, cene, altre spese voluttuarie e persino feste a luci rosse e incontri sessuali con giovani uomini. Da qui il nomignolo di ’Don Euro’. Il caso finì anche il televisione con la trasmissione delle ’Iene’.