REDAZIONE MASSA CARRARA

Don Gnocchi, lotta per il contratto. I dipendenti scrivono alla Regione: "Ristabilite equità dei trattamenti"

Fivizzano, la lettera contiene una richiesta di incontro per fare luce sul futuro. Giannetti: "Sindacati siano super partes"

Don Gnocchi, lotta per il contratto. I dipendenti scrivono alla Regione: "Ristabilite equità dei trattamenti"

Non sono disposti a un trattamento contrattuale diverso dai colleghi della struttura della costa, i lavoratori della Don Gnocchi di Fivizzano. La concorrenza, la competizione, le logiche di mercato: questi i fattori che, in una fase di crisi economica, avevano spinto la Fondazione Don Gnocchi a rivedere i contratti da applicare ai lavoratori in servizio nelle 27 strutture disseminate sul territorio nazionale: contratto sanità privata oppure contratto assistenziale, a seconda della prevalenza delle prestazioni erogate.

Nel 2019, con l’avallo delle sigle sindacali a un accordo in quel momento condiviso in un quadro di sostenibilità, la Fondazione divideva quindi in due le sue filiere. Una volta identificati i centri, però, Massa e Fivizzano finivano nella filiera sbagliata e venivano declassate a codici assistenziali, benché le due strutture non siano case di riposo ma eroghino prestazioni riabilitative. Da quel momento scattano le proteste dei lavoratori, con numerosi ricorsi promossi dinnanzi al Tribunale. Inizia una complessa attività sindacale a sostegno dei lavoratori, che passa anche dall’interpello di Regione ed Asl, ove in definitiva emerge che anche le due strutture provinciali della Don Gnocchi rientrano nel sistema di accreditamento sanitario e come tali svolgono, infatti, attività convenzionate. A suon di ricorsi, a dicembre la Fondazione si è resa finalmente disponibile a rivedere l’accordo nazionale, sottoscrivendo un pre-accordo con tutte le sigle sindacali che ratifica l’imminente passaggio della struttura di Marina di Massa al contratto sanitario. Per Fivizzano, però, è stato ottenuto solamente l’impegno della Fondazione a rivalutare la posizione entro fine aprile. Ma la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori non è disposta ad aspettare: "Sarebbe tardi. Ancora una volta siamo oggetto di un accordo pregiudizievole. Pertanto, siamo costretti a fare un appello a tutte le parti in causa, al fine di ristabilire un corretto rapporto lavorativo". È di questi giorni una loro missiva indirizzata al consigliere regionale Giacomo Bugliani e presto scriveranno a sindacati ed Asl. "Chiediamo di essere ricevuti per avere evidenza dell’ipotesi di accordo presentata da Fondazione ai sindacati e per capire il motivo per cui sia stata accettata".

Una sorta di smarcatura dei lavoratori dalle sigle sindacali con una audace corsa in avanti che ha trovato il clamoroso assist del sindaco Gianluigi Giannetti: "Anche il contratto di lavoro della struttura di Fivizzano deve diventare sanitario. I sindacati non devono cedere a preaccordi che escludono questa necessità. Chi svolge un ruolo sindacale dovrebbe essere super partes: a volte, però, qualche sindacalista è mosso da questioni politiche".

Michela Carlotti