CRISTINA LORENZI
Cronaca

Dopo decenni, torna attuale il porto turistico La Partaccia ridisegnata con 400 posti barca

L’ingegner Giovanni Vatteroni ha proposto al sindaco Persiani una marina alla foce del Lavello: un volano per turismo ed economia

di Cristina Lorenzi

Se ne è parlato per decenni, fior di progettisti avevano pensato di rivoluzionare la zona, tanto da far scendere sul piede di guerra più di un ambientalista. Poi da più parti è emerso che il porto turistico non sarebbe più servito. Da priorità assoluta, cavallo di battaglia di numerose campagne elettorali, a cenerentola e madre di tutti i problemi: più dannoso che utile. Adesso torna di moda, ma il progetto di un porto turistico da 400 posti per la piccola nautica vine proposto all’amministrazione di Massa che certo non sembra intenzionata a buttarlo alle ortiche.

Il progetto di una marina alla foce del Lavello viene da un ingegnere, Giovanni Vatteroni, che intende coniugare ambiente ed economia. Così, essendo Vatteroni un armatore di una barca a vela e conoscendo le esigenze di un settore che, oltre a contare numerose persone in lista di attesa per un posto barca, ha grandi potenzialità, si punta al rilancio economico, come volano per la nautica, e allo sviluppo turistico per l’accoglienza di imbarcazioni e natanti in transito, a vela e a motore, riempiendo quel vulnus dal Magra a Viareggio che crea disagi e problemi a chi va per mare.

una vita da ingegnere navale nei più blasonati cantieri, ha disegnato un progetto che porta decoro alla Partaccia, non comporta alcun impatto ambientale e prevede una scossa per l’economia del mare. "E’ inutile dire – spiega Vatteroni – che un porto crea ricchezza soprattutto se l’area interessata è una zona degradata. Qui non esiste un vero porto turistico. Lo scalo di Marina di Carrara, dal punto di vista del diporto, si sta specializzando in una nautica dedicata ai grandi yacht, lasciando indietro i piccoli sempre più stritolati dalla mancanza di spazi. Il porticciolo deve tenere conto di queste premesse: deve avere impatto nullo, ridurre al minimo le opere in cemento, deve inserirsi in modo naturale mantenendo le caratteristiche ambientali della zona".

Così il disegno di Vatteroni si inserisce perfettamente all’interno delle attuali scogliere, che verrebbero rinforzate per aumentare la protezione, senza impatto su correnti ed erosione. Il porticciolo insisterebbe in un’area già attualmente usata per marine nautiche, pertanto non andrebbe a stravolgere l’attuale destinazione urbanistica e non comprometterebbe le aree dove sono presenti stabilimenti balneari con spiagge. "La struttura – spiega l’ingegnere – prevede la riconfigurazione delle aree fra il viale della Partaccia e le attuali scogliere, mediante la creazione di una darsena con pontili di attracco; a ridosso del viale verranno creati posti macchina a servizio sia del porto che degli stabilimenti balneari. Sarebbe il naturale sbocco del viale da Verrazzano e con un ponte ciclopedonale può permettere sia la continuazione della pista ciclabile tirrenica sia una naturale passeggiata sul molo esterno. Nel porto sono previsti circa 400 posti barca con una cinquantina di ormeggi per barche a vela o motoscafi fino a 15 metri. Integrati nel porto e nascosti da dune e verde sono previsti servizi commerciali e aree pubbliche a disposizione del turismo".