Sono due, Carlo Galli e Domenico Pellegrino, gli artisti selezionati per la residenza artistica che caratterizza l’edizione 2021 di “Torano Notte e Giorno“, la rassegna d’arte in corso nel borgo dal 27 luglio al 13 agosto. Rassegna intitolata a Bernardo Rossi, punto di riferimento della manifestazione scomparso lo scorso anno, e sostenuta da Fondazione Marmo. Galli e Pellegrino soggiornano nel paedei cavatori. Ci resteranno per tutta la durata della manifestazione, lavorando a fianco di artigiani locali che li accompagnano nella creazione delle loro opere. Galli è accolto dallo scultore Alberto Gasparotti; Pellegrini, invece, dalla Ditta Calacata Crestola e Polo delle Arti San Martino.
Carlo Galli nasce a Pietrasanta e vive a Viareggio fino all’età di 30 anni. Studia al Liceo Artistico di Lucca, poi all’Accademia delle Belle Arti di Carrara e oggi vive a Milano. Per lui essere a Torano è un po’ come tornare alle origini del suo percorso artistico. Realizza grandi murales e installazioni che nascono dalla ricerca sui materiali. Ma è di questi giorni, a Torano, il suo primo approccio con il marmo. "E’ una sfida - dice - mi piace l’idea, in futuro, di realizzare delle opere monumentali con questo materiale. Questa residenza è importante perché mi dà la possibilità di avere rapporti diretti con gli artigiani del territorio con i quali è importante scambiare idee e opinioni sulla fattibilità dei progetti. Sono fonte di grande ispirazione per me". A Torano, l’artista realizzerà, insieme allo scultore Gasparotti che lo sta supportando, il disegno di una stella a otto punte che si staglierà nello spazio attraverso una serie di interventi colorati con lo spray. "Sarà un’opera - precisa Galli - che rappresenta a livello iconografico il rapporto dell’uomo con la natura".
Entusiamo analogo esprime l’altro artista in residenza, Domenico Pellegrino. "Sono sempre stato circondato dall’arte. Mio padre è un pittore - spiega - e ha insegnato storia dell’arte. Sono nato tra i colori e i pennelli. Ho frequentato prima il liceo artistico e poi l’Accademia. Il mio percorso è ancora in corso, in continua evoluzione. Le tecniche espressive che ho utilizzato in questi anni sono stati mezzi per trasmettere il mio pensiero, il mio messaggio, legato sempre all’identità mediterranea, alla storia ed alle tradizioni". Le installazioni luminose sono preponderanti nella sua produzione artistica, unite a legno e metallo. La sua “Luminaria“ ispirata alla Sicilia è diventata un’icona contemporanea. E il marmo? Qual è il suo rapporto con questo materiale? "Direi di amore. Sono uno scultore - risponde - e lavorare il marmo è incredibile. Sono qui da qualche giorno ed ho già progettato di creare la mia prossima scultura proprio in marmo. Mi sento come un bambino nel paese dei balocchi, nel lavorare questa pietra meravigliosa, ricca di storia. Qui il mio progetto unisce i miei due linguaggi principali, i supereroi e la luce, a voler dare un messaggio di rinascita".
Le opere realizzate dai due artisti diventeranno patrimonio della comunità e saranno collocate all’interno del borgo inaugurando il “Parco della scultura toranese”. "E’ un progetto ambizioso - spiega la direttrice artistica della manifestazione Emma Castè - che si realizza nel tempo, con pazienza e passione. Ma porterà un grande valore aggiunto a tutta la comunità di Torano e di Carrara.
"La Fondazione Marmo - precisa la presidente Bernarda Franchi - è impegnata a sostenere il rilancio del nostro territorio sia economicamente sia culturalmente, con un’attenzione particolare ai giovani. Abbiamo voluto dare un contributo a questa rassegna che porta Torano a essere un salotto culturale e una vetrina d’arte a livello internazionale, concentrandoci sulle residenze artistiche per dare la possibilità a giovani talenti di confrontarsi con il marmo, imparando a conoscere il materiale e il mondo che vi ruota intorno. Siamo all’edizione della ripartenza e crediamo sia indispensabile ripartire proprio dall’identità della nostra comunità".