REDAZIONE MASSA CARRARA

Duecento in piazza per la sanità: "Basta cemento al Monoblocco"

Il corteo di ieri sera fino all’ospedale cittadino. L’Asl replica: "Nessun abbandono del patrimonio edilizio"

La manifestazione di ieri sera davanti al Monoblocco: i comitati in difesa della sanità chiedono che all’ospedale cittadino non venga utilizzato altro cemento per nuove costruzioni. Circa duecento i manifestanti hanno sfilato verso il nosocomio cittadino (Foto servizio Letizia Delia)

La manifestazione di ieri sera davanti al Monoblocco: i comitati in difesa della sanità chiedono che all’ospedale cittadino non venga utilizzato altro cemento per nuove costruzioni. Circa duecento i manifestanti hanno sfilato verso il nosocomio cittadino (Foto servizio Letizia Delia)

Scendono di nuovo in piazza, a un anno dall’ultima passeggiata, in difesa della sanità. Sono stati circa duecento i cittadini che hanno accolto l’appello lanciato dai comitati Salute Pubblica di Massa Carrara, e hanno raggiunto il monoblocco per protestare contro le azioni messe in campo dall’Asl per l’ospedale cittadino. ’Armati’ di cartelloni, hanno lanciato il loro urlo contro le decisioni prese a palazzo "Basta altro cemento al monoblocco". Ma l’Asl non ci sta e replica punto per punto alle accuse mosse a suo carico: "non c’è alcun ’abbandono del patrimonio edilizio’ a Monterosso e che va avanti, come già sottolineato nei vari incontri della cabina di regia con enti e sindacati, la progettazione della nuova palazzina accanto al Monoblocco".

"Per quanto concerne gli ambulatori mobili installati nel complesso di Monterosso – prosegue –, definiti “inadatti” dai Comitati, si ribadisce che questi moduli sono ovviamente meno spaziosi rispetto ai locali del Monoblocco in cui erano ospitati in precedenza, ma sono accessibili senza problemi con barelle e carrozzine. Si tratta inoltre di strutture che vengono utilizzate in maniera abituale dalle aziende sanitarie per allestire spazi sanitari temporanei ma progettati e installati in piena conformità agli standard di sicurezza vigenti. I locali sono infatti dotati di impianti di condizionamento caldo/freddo, di servizi igienici e di sale di aspetto, oltre ad essere completamente cablati. L’intenzione è comunque quella di utilizzare, per le attività ambulatoriali, altri spazi all’interno del perimetro del centro polispecialistico di Carrara, in maniera da ridurre l’afflusso agli ambulatori mobili".

C’è poi un approfondimento anche per la nuova Rsa: "I lavori - è ormai noto - sono in fase di definizione e l’Asl conferma che il servizio di Cure intermedie verrà trasferito entro questo mese direttamente dall’attuale sede del monoblocco a Fossone, senza soluzione di continuità e quindi senza alcun passaggio intermedio in altre strutture. Questo come da impegni assunti nel corso della cabina di regia con gli enti, con le organizzazioni sindacali e quindi con la comunità di Massa Carrara".

Grande assente alla manifestazione è stata la Lega, la quale ha spiegato la sua decisione: "Da sempre la Lega si è battuta con forza per la tutela della salute pubblica nel territorio carrarese - scrivono i due esponenti politici Nicola Pieruccini e Andrea Tosi -. Le manifestazioni di piazza rappresentano un fondamentale strumento di democrazia e partecipazione, e il nostro rispetto va a tutti i cittadini che scelgono di far sentire la propria voce. Tuttavia la nostra decisione di non partecipare ufficialmente alla manifestazione come partito politico è motivata dalla convinzione che questa crisi drammatica possa essere risolta solo attraverso un cambio politico deciso e strutturale. La città deve capire che non bastano le proteste, ma è necessario un rinnovamento politico a livello regionale e locale. Non possiamo accettare di manifestare accanto a quei partiti, in particolare il Partito Democratico, che per decenni hanno preso decisioni che ci hanno portato all’attuale situazione. È ora che i responsabili di queste scelte facciano un passo indietro. La nostra partecipazione alla manifestazione come privati cittadini dimostra il nostro sostegno alla causa, ma ribadiamo che la soluzione deve passare attraverso un cambiamento politico profondo".