Carrara, 21 gennaio 2025 – Si è spento dopo una lunga malattia Vittorio Dazzi, per tutti ‘Vittorino’, lo storico gestore dell’omonimo ristorante di via del Cavatore. Vittorino aveva 86 anni ed era un’istituzione e un punto di riferimento per cittadini e tutti i vip che negli anni sono venuti in città. I suoi cavalli di battaglia erano taglierini nei fagioli, baccalà marinato e la trippa, che l’attore Massimo Dapporto definiva “insuperabile”. Mentre il cantante Zucchero veniva apposta per la sua speciale ribollita. Lascia la moglie Valeria, il figlio Francesco e la sorella Tina, che per tantissimi anni ha servito ‘gotti’ di vino ad intere generazioni di carraresi.
I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nella chiesa di San Francesco. Il locale, Vittorio e la sorella Tina, che ora ha 90 anni, lo avevano aperto intorno alla metà degli anni Sessanta come mescita di vini. Dopo qualche anno la mescita si trasforma in bar, punto d’incontro del dopo lavoro per tanti cavatori. Il ristorante è nato poco alla volta, fino a diventare a metà degli anni Ottanta un locale di prodotti tipici.
Dopo il Covid la battuta d’arresto e Vittorio decide di dare l’attività in gestione. Durante la gestione di Vittorio Dazzi il locale è stato la metà per numerosi intenditori, anche provenienti da fuori provincia, tutti attirati dalla sua cucina tipica che proponeva anche stoccafisso, fritture alla carrarina, galletto con le barbe. Francesco Gabbani e Piero Pelù andavano da Vittorino per mangiare le lasagne stordellate, e come loro molti altri intenditori. Il suo locale fu tra i primi ad attrezzarsi con una sala fumatori quando uscì il divieto di fumare all’interno dei locali. Sempre sorridente e alla buona, Vittorio con i suoi piatti ha sempre accontentato anche i palati più esigenti, sempre con una parola gentile e un sorriso indimenticabile.
Ai tempi della rimescita andava personalmente a rifornirsi di vini toscani, mentre la sorella Tina era intenta dietro al bancone a servire i numerosi clienti. Con Vittorio scompare una delle ultime figure di ristoratori storici, che con i suoi piatti e la sua gentilezza ha saputo trasformare un semplice locale in un punto di riferimento e in un baluardo per i prodotti tipici e per la nostra identità.