Andrea Luparia
Cronaca

San Terenzo Monti, il ricordo a 79 anni dall’eccidio

Per la prima volta presente anche Marco De Paolis, il magistrato che alla Spezia riaprì i processi agli ufficiali e sottufficiali delle SS

La commemorazione a San Terenzo Monti (foto Pasquali)

Fivizzano (Massa Carrara), 19 agosto 2023 – A San Terenzo Monti questa mattina c’erano i gonfaloni dei comuni della provincia di Massa Carrara (ma non solo), dell’Associazione nazionale alpini, dell’Associazione carabinieri e dell’Anpi. Qualcuno dei presenti aveva il fazzoletto al collo ma era un bel tricolore. Solo una donna con i capelli bianchi, aveva un fazzoletto rosso. E c’erano anche diversi tedeschi. In più alla messa celebrata a Valla da monsignor Antonio Vigo, cappellano militare, c’erano proprio tutti, cattolici praticanti e laici. In tutto oltre 200 persone. Tutti insieme nel luogo dove si svolse la strage che il 19 agosto 1944 costò la vita a 159 persone, quasi tutti vecchi, donne e bambini. Tutti civili, assassinati per rappresaglia dalle SS. Forse la frase più bella è quella detta da Agnese Pini, direttrice de La Nazione, Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino e Il Giorno, quando parlando alla fine della messa come oratrice ufficiale della cerimonia ha detto, dopo essersi definita una laica, “quello che vediamo oggi è un miracolo. Dall’odio è nato l’amore. Dopo una guerra per ricostruire un muro ci vogliono pochi mesi ma per ricostruire delle anime, ci vogliono anni. Qui sono passati decenni, ma ora c’è pace, amore”.

Anche questo anno, in questa frazione della Lunigiana immersa nel verde, in una giornata calda, come deve essere stata quella del 1944, accanto agli amministratori di Fivizzano, Licciana Nardi, Casola, La Spezia, Carrara e Sant’Anna di Stazzema, c’era la delegazione giunta da Engelsbrand, in Germania. Una quindicina di ospiti (quasi tutto il consiglio comunale), guidati dal borgomastro Tomas Keller.

La prima cerimonia alle 9,30, quando a Bardine è stata deposta una corona al monumento che ricorda gli italiani assassinati dai tedeschi perché il giorno prima i partigiani avevano colpito un reparto nazista che stava portando via il cibo ai civili per portarlo nella caserma delle SS a Fosdinovo. Morirono 16 soldati. Poi una sosta al cimitero di San Terenzo e il corteo fino a una casetta davanti alla chiesa di San Terenzo. Qui Don Michele, nel 1944 parroco del paese, stava dando da mangiare ai conigli. Con lui una bimba di 11 anni che due giorni prima aveva visto i genitori uccisi dai tedeschi. Poi il corteo è giunto a Valla. Qui il sacerdote, nella sua omelia, ha ricordato una scrittrice tedesca che ha visto parte della famiglia fucilata perché complice dell’attentato a Hitler e parte colpevole di terribili stragi.

Dopo il saluto del sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti e le parole del borgomastro, che si è augurato di proseguire questo percorso di pace, ha parlato Roberto Oligeri, il cerimoniere figlio dell’oste che servì il pranzo, che ha proposto di conferire la cittadinanza benemerita sia ad Agnese Pini che a Marco De Paolis il procuratore generale della Corte d’Appello Militare a Roma, nei primi anni Duemila, riaprì alla Spezia i processi alle SS.