"Pur ritenendo probabile un ulteriore appello al Consiglio di Stato da parte di Edison – dichiarano all’unisono Stefano Ciafani, Fausto Ferruzza, Francesco Rossi e Maria Paola Antonioli rispettivamente Presidenti nazionale, regionale e locali di Legambiente– oggi non possiamo che incassare con soddisfazione una sentenza che ha una valenza storica per il nostro territorio e per il nostro Paese. Una ragione in più per chiedere la bonifica del Sin di Massa Carrara e di tutti gli altri, che da troppo tempo attendono riparazione e ripristino". Così l’associazione commenta la sentenza del Tar di Firenze nella causa che vedeva la Edison contrapposta al Ministero dell’Ambiente, Arpat e Ispra. Sentenza che ha rigettato il ricorso che chiedeva l’annullamento della nota del Ministero del 2018 che imponeva all’azienda di presentare un progetto di bonifica della falda entro 6 mesi. Imposizione che ora torna vigente (salvo probabile ricorso al Consiglio di Stato). "Una sentenza articolata e complessa ove si certifica innanzitutto la piena continuità di Edison nella mission aziendale dell’allora Montedison – prosegue Legambiente -. Un dispositivo che non esclude affatto responsabilità concomitanti ma che rileva invece un chiaro nesso causale tra le produzioni dell’allora Farmoplant e l’inquinamento della falda freatica". Esulta anche Rifondazione Comunista di Massa. "E’ dal 1988 che il nostro territorio aspetta una certezza circa la responsabilità dell’inquinamento della falda a valle della zona industriale e tutto quello che si è trascinato con sé, dai pozzi artesiani chiusi alle morti da tumore. Il giudice amministrativo non usa mezze parole e dice chiaramente che Edison è corresponsabile dell’inquinamento anche perché Edison oggi, Montedison prima, è erede diretto di Farmoplant e pertanto soggetto chiamato alla bonifica delle aree. Si inizi la bonifica, con la individuazione dei soggetti responsabili dell’inquinamento. Ora gli alibi delle responsabilità sono finiti e solo la volontà politica manca all’appello. La nuova giunta regionale abbia il coraggio di sapersi scontrare su ogni campo anche con i colossi economici". Non manca una critica al Comune di Massa, non costituito in giudizio: "Se si fosse costituito oggi il sindaco sarebbe dalla parte dei vincitori, invece rimane dalla parte degli ignavi. Ora però il tempo è scaduto e rimane un’unica speranza per l’amministrazione: sindaco e neo assessore all’ambiente prendano in mano la situazione e usino tutti gli strumenti necessari per dare giustizia ad un territorio che è marcato da rifiuti sotterrati, falde inquinate, fiumi insalubri. Affinché anche un domani non sia ‘colpa di quelli di prima’".