Emergenza casa, l’affondo di Rc: "Famiglie lasciate per strada"

"Istituzioni latitanti, dal Comune non un euro per la ristrutturazione delle case popolari" .

Emergenza casa, l’affondo di Rc: "Famiglie lasciate per strada"

"Istituzioni latitanti, dal Comune non un euro per la ristrutturazione delle case popolari" .

"Vergognoso. Non troviamo altre parole per descrivere la latitanza delle istituzioni nella soluzione dell’emergenza abitativa. Nel 2024 riteniamo che non si possa accettare che intere famiglie in condizioni economiche e sociali disagiate siano costretti a dormire per strada". Lo afferma Rifondazione Comunista in una nota. "Sono molto spesso le condizioni salariali da fame e i contratti precari – continua Rc – a creare le basi per le morosità e per la perdita delle abitazioni. Il lavoro che abbiamo svolto assieme a Usb/Asia ha portato a galla situazioni drammatiche a cui le istituzioni non sanno dare un minimo di risposta, neppure emergenziale. Ecco che Andrea (i nomi sono di fantasia), lavoratore, unico reddito di famiglia, è costretto a dormire in auto in un parcheggio, mentre la moglie e la figlia trovano una precaria sistemazione presso parenti; Giuliano disperatamente alla ricerca di un luogo dove portare i suoi 4 bambini perchè sotto sfratto; Marco ha perso la casa dopo avere perso il lavoro lascia la moglie e il figlio con disabilità a casa della suocera e lui di arrangia dalla madre; Antonello, disoccupato, malato, non riesce a trovare un luogo dove dormire e si arrangia. Tutto questo accade a pochi metri dal ’salotto buono’ della città e soprattutto accade in una città in cui ci sono 94 case di edilizia popolare vuote, non assegnate, in attesa da anni di essere sistemate".

"Nell’ultima variazione di bilancio del Comune di Massa – sottolinea Rifondazione – non c’è un euro per la ristrutturazione delle case popolari, solo la toppa ai danni fatti dal governo Meloni sul contributo affitto. Le soluzioni? Rivolgetevi al mercato immobiliare, le risposte delle istituzioni, un mercato però ’drogato’ dagli affitti brevi, un mercato che cerca sempre garanzie che le condizioni economiche e sociali di chi è in difficoltà non può dare, un mercato che in quanto tale fa i propri interessi e difficilmente è incline ad ascoltare i bisogni sociali. Non ci meraviglia infatti quello che fa il mercato, ci meraviglia quello che non fanno le istituzioni. Ecco che riteniamo vergognoso l’atteggiamento di chi oggi dovrebbe sostenere le famiglie in morosità incolpevole, dei precari e dei lavoratori poveri, e invece si rimette a quel sistema di mercato immobiliare che, per natura propria, mira essenzialmente alla rendita e alla speculazione".