REDAZIONE MASSA CARRARA

Endocrinologia al Monoblocco, dubbi del Comitato "Rebus nomine, prese in carico e medicina nucleare"

Il ‘Comitato primo soccorso e urgenza’ torna sulla questione del reparto di endocrinologia del Monoblocco e chiede da Asl di chiarire alcuni punti. Il primo riguarda l’ingresso del dottor Luca Tomisti e la presa di servizio: "La data esatta resta incerta – dice il Comitato – sui quotidiani Asl parla di gennaio 2023, mentre la sindaca Arrighi parla di metà dicembre 2022. Quindi qual è esatta? Notiamo che per il medico nucleare Asl ha proceduto con una pronta nomina (non indispensabile) e un invio fulmineo. Al tal proposito un’ulteriore stranezza. A seguito della delibera 1060 del 4 novembre si è parlato dell’arrivo agli ambulatori del Monoblocco del dottor Ferdinando Buffoni, che a seguito di nomina specifica, è l’unico abilitato a firmare eventuali referti di medicina nucleare. Non si capisce perché invece del nominato a tempo record dottor Buffoni, compaia, a quel che pare, al Monoblocco il suo collega, il dottor Pietro Bertolaccini, che dovrebbe prestare servizio a Massa nel rispetto del suo ruolo. Come mai lo scambio di medici?".

Il secondo punto riguarda il medico nucleare: "Nello spazio limitato del reparto – chiede il Comitato – dove verrà collocato il medico nucleare? Ci sono normative stringenti negli ambienti di lavoro per l’allestimento di nuovi spazi operativi. Per il cambio di destinazione d’uso è stata seguita la normativa? E i pazienti vengono visitati in spazi certificati per la sicurezza?".

Il terzo punto riguarda i pazienti: "Chi decide dove indirizzare il paziente, endocrinologia o medicina nucleare? Sarebbe il caso che seguendo Pisa o Livorno si facesse subito la domanda al paziente. E quando Asl parla di presa in carico del paziente a seconda del caso clinico la richiamata sinergia può esserci solo usando strumentazioni nel reparto di medicina nucleare di Massa, non di certo endocrinologia a Carrara". E un passaggio sulla mancanza del secondo medico a endocrinologia dopo il pensionamento di Giulia Manfredini: "Il dottor Tomisti avrebbe dovuto già varcare la porta dell’ambulatorio. Ricordiamo le prestazioni della dottoressa De Servi, da sola dal primo maggio al 30 ottobre sono 359 prime visite, 2.605 visite di controllo, 138 aghi aspirati con test endocrini e prelievi, 1.441 ecografie tiroidee. Quindi perché l’urgenza del medico nucleare e non l’entrata del dottor Tomisti?"