"Contro l’erosione occorrono più soluzioni e un’unica regia. Ma bisogna fare presto. E intanto si congeli l’ampliamento del porto di Marina di Carrara che provocherà nuovi danni". Non si è fatto attendere il commento dei Paladini Apuoversiliesi alla interrogazione in Regione del consigliere della Lega Massimiliano Baldini sotto la spinta dell’onorevole Andrea Barabotti. "Ci chiediamo, al di là del Masterplan, da essi richiamato, che cosa si fa del protocollo d’intesa firmato ormai due anni fa da Regione, Autorità portuale, Province di Massa e Lucca, Camera di commercio e Comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Montignoso, Massa e Carrara, tutti uniti nella lotta contro l’erosione. Sappiamo che c’è un presidente del comitato scientifico, il professor Mauro Rosi, già impegnato sul problema dal 2001. Sarebbe opportuno sapere quali sono i passi di questo organismo, più volte richiamato dall’Autorità portuale relativamente al Piano regolatore del porto di Carrara, lasciando intendere più o meno velatamente che l’adesione a tale protocollo, porterebbe ’compensazione’ ai danni già prodotti dal porto, Non si sa e non è provato quanto aumenterebbe l’erosione con il nuovo Piano regolatore, dove arriverebbe e a quale ritmo, anche oltre il litorale apuano. Si congeli quindi qualunque progetto di ampliamento, anche considerando che qualcosa non va, visto che il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici non è più atteso a novembre ma ai primi mesi del 2025".
Il problema della spiaggia che sparisce è sempre più impellente. Ma i Paladini non sono convinti neppure del progetto delle soffolte. "Bisogna concentrarsi sul fenomeno erosivo, agendo e presto – dice infatti Colacicco –. In alcuni punti sono rimaste solo briciole di spiaggia. L’attenzione deve essere alta, arrivano anche nuove mareggiate. Alcuni balneari sono in allarme per i lavori al pennello 8, fra la foce del Magliano e la località Poveromo, e altri più a nord che riguardano anche lì all’efficientamento del pennello sul Carrione, Sono in allarme perchè ci sono stati gravi danni e quattro alluvioni a Marina di Carrara: forse qualcuno se ne dimentica. Quanto alle soffolte, è vero che hanno dato un certo risultato ma in un tratto non particolarmente esteso. Alcuni esperti hanno detto che anche se danno un risultato in un tratto non è detto lo diano ovunque e comunque andrebbe visto che cosa succederebbe a sud, verso Poveromo, Cinquale e Forte. Insomma, bisogna studiare, testare più soluzioni, andando ad adottare quelle più adatte. Negli anni abbiamo visto setti, scogliere, geotubi, pennelli, tante opere che hanno richiesto ingenti investimenti ma che non hanno portato risultati se non un modesto ripascimento locale a fronte dello spostamento dell’erosione più a sud".
"Ora è il momento di agire – conclude Colacicco – e sarebbe opportuno un tavolo di scienziati, esperti, accademici, progettisti, categorie economiche rappresentative di balneari, albergatori e di tutta la filiera del turismo, oltre agli amministratori locali, regionali e politici nazionali, senza dimenticare i cittadini e i villeggianti. Se manca la spiaggia, cade il perno principale su cui gravita l’economia turistica apuoversiliese".