
I danni causati dal passaggio del Magra agli argini nella zona dei Chioschi e la preoccupazione della comunità
Dopo essere sceso a valle dalle balze dell’Appennino, spinge forte e corre il fiume Magra, soprattutto nella fertile piana di Filattiera, uno dei pochi luoghi pianeggianti in Lunigiana dove ancora sono coltivati cereali importanti come grano, orzo e mais. E proprio quei seminativi irrigui che confinano con il principale fiume del territorio subiscono un’inarrestabile erosione per l’impeto delle acque.
Un problema da tempo sollevato dagli agricoltori locali, recepito dalla sindaca di Filattiera: "Come amministrazione abbiamo incontrato il nuovo presidente del Consorzio di Bonifica – spiega la sindaca – che sta girando tutti i Comuni per incontrare gli amministratori e altrettanto abbiamo fatto con il responsabile regionale del Genio Civile a cui abbiamo sottoposto anche il tema delle “more“, termine con cui da queste parti sono indicati gli spondali del fiume Magra. Ora, posto che effettivamente la competenza è del Genio Civile e non del Consorzio, l’approccio sostanzialmente è lo stesso. Le loro disposizioni mantengono la tesi della normativa, che si interviene sugli spondali dei fiumi solo se esiste realmente un pericolo per le abitazioni. Nel caso invece di terreni privati erosi dalla forza del fiume, sono i proprietari che devono provvedere alla loro sistemazione. Questa è una cosa in verità – prosegue la prima cittadina di Filattiera – che ci ha lasciato alquanto perplessi, in quanto riteniamo comunque importante mantenere il fiume regimentato, mentre l’ente continua a portare avanti la tesi che si debba formare nel letto del fiume come una sorta di cassa d’espansione. Cosa ne penso di tutto questo? Siamo riusciti ad avere intanto un importante finanziamento – spiega – che ha interessato la zona di Pala, dove abbiamo rifatto gli spondali per circa 300 metri, grazie a un finanziamento del PNNR. Ma devo precisare che è stato possibile fare il progetto e poi le opere perché in quel punto si poteva verificare sostanzialmente la medesima situazione accaduta purtroppo a suo tempo ad Aulla, proprio su un tratto del corso del Magra che se dovesse esondare nella zona di Pala, potrebbe riversarsi anche nell’abitato di Scorcetoli".
"Ci stiamo quindi dando da fare su questa problematica, chiederemo nuovamente un incontro al funzionario del territorio, per effettuare ulteriori sopralluoghi – conclude Annalisa Folloni – per mostrare e far comprendere l’importante erosione esistente anche nella parte a Sud verso Villafranca Lunigiana dove vi erano delle passeggiate, dei percorsi che si congiungevano con il “Sentiero Natura“, zone queste che effettivamente sono state erose dalla violenza delle acque del fiume Magra. Il problema esiste e con gli enti, assieme agli uffici comunali, bisogna davvero risolvere questi disagi".
Roberto Oligeri