REDAZIONE MASSA CARRARA

Ex base Nato, così il mistero diventa arte

Lunigiana Land Art, l’installazione “E dopo questo fu il silenzio“ è fatta di immagini e suoni. Oggi a Comano l’inaugurazione

Si alza – ancora una volta – il sipario di Lunigiana Land Art. E questa volta i riflettori si accendono sul progetto site-specific realizzato da Marco Loi e Giacomo Bianco. Si intitola “E dopo questo fu il silenzio“, è stato pensato durante la residenza d’artista che si è svolta nel Comune di Comano. Appuntamento oggi alle 19. Gli artisti hanno lavorato per 14 giorni guardando nello specifico a passato, presente e futuro dell’ex base NATO del Monte Giogo. Il risultato: un’installazione fatta di immagini, video, suono (visitabile fino al 19 giugno nei fine settimana, orari 15-18 e su appuntamento grazie alla collaborazione di Polisportiva San Giorgio Comano e Pro Loco Castello di Comano. Per appuntamenti: [email protected] – 3492576037. "“E dopo questo fu il silenzio” indaga l’ex base militare troposcatter NATO (Livorno Station – Codice IMXZ) situata a 1500 m sulla cima del monte Giogo nel Comune di Comano – dicono gli artisti – Durante il periodo della guerra fredda copriva la ricezione e la trasmissione di informazioni criptate appartenenti al sistema di radiocomunicazione di allerta precoce “Allied Command Europe Highband (ACE High)” che univa la Norvegia settentrionale attraverso l’Europa centrale fino alla Turchia orientale. Chiamato “il monte con le orecchie”, per decenni, ha svolto l’unica funzione per il quale fu eretto nel 1956: ascoltare i bisbigli magnetici che, nella frequenza delle microonde, trasferivano informazioni essenziali nel vulnerabile scenario geopolitico fra mondo occidentale e blocco sovietico.

Le orecchie del monte furono a lungo avvolte da nuvole e mistero, accessibili esclusivamente a coloro che avevano il compito di mantenerle attive e segrete fino all’avvento della nuova telecomunicazione satellitare. Nel 1994 il luogo si spense: i quattro paraboloidi di metallo smisero di ascoltare trasformandosi in semplice bussola geografica". Ponendosi un obiettivo che riecheggia come una domanda “E dopo questo fu il silenzio” interroga l’attuale sistema percettivo delle parabole, proponendo una narrazione plurilinguistica che invita all’ascolto e alla riappropriazione di un luogo per anni negato. Per il sindaco di Comano, Antonio Maffei, e Francesco Fedele, vicesindaco, si tratta di "un’importante occasione per valorizzare il Comune tramite la narrazione e riattivazione di un sito che per il Comune ha un grande valore storico, culturale e affettivo". Marco Loi e Giacomo Bianco sono due artisti italiani operanti in ambito visivo, provenienti l’uno da Eindhoven, l’altro da Mestre, entrambi diplomatisi - prima e dopo i propri personali percorsi - all’ISIA di Urbino. Con una pratica più vicina al fotografico (Bianco) ed una tendente all’utilizzo di media e strumenti altri (dal tessile al digitale al design più puro) si sono presentati insieme per questa esperienza per mettere alla prova e far dialogare le sensibilità affini ed un approccio che, in entrambi i casi, riflette profondamente sul territorio.