"Ex Cat in condizioni di degrado. Torni in mano alle associazioni"

Riccardo Valdettari di 'Avenza Resiste' denuncia il degrado dell'ex capannone Cat, sede della protezione civile, abbandonata dalle amministrazioni successive. La mancanza di interventi ha compromesso la sicurezza e l'efficienza delle associazioni di volontariato.

"Ex Cat in condizioni di degrado. Torni in mano alle associazioni"

La situazione di degrado che sta vivendo l’ex Cat

Anche Riccardo Valdettari di ‘Avenza Resiste’ interviene sull’ex capannone Cat di Avenza, che come in passato dovrà tornare ad essere la casa della protezione civile. Valdettari attualmente fa parte dell’associazione vigili del fuoco, dove ha prestato servizio per trenta anni e ha fatto parte della protezione civile. "Conti e Zubbani hanno creato, gli altri hanno distrutto, come protezione civile eravamo il fiore all’occhiello della Toscana – scrive Valdettari –. Le amministrazioni di Conti e Zubbani assieme ad una importante rete di associazioni locali di volontariato, avevano istituito un sistema di protezione civile efficiente e moderno che tanti ci invidiavano. Con grande sacrificio di molti volontari, io ne ero il coordinatore, avevamo rimesso in funzione il capannone dell’ex Cat al cui interno cinque associazioni ne condividevano gli spazi. Con pieno spirito collaborativo le suddette organizzazioni, munite di mezzi e attrezzature, affrontavano, in maniera esemplare, emergenze e grandi calamità, ricordo che all’inaugurazione della sede di via Giovan Pietro venne il capo della protezione civile, Franco Gabrielli".

"Nel corso degli anni ci siamo attivati per interventi di ogni tipo a salvaguardia di persone, cose, e animali - prosegue Valdettari -. Poi chissà perché cambiando le amministrazioni ciò che è stato fatto di bello è svanito nel nulla. Per la rimozione dell’amianto dal tetto del capannone e il conseguente rifacimento della copertura ci hanno sfrattati, e così la struttura operativa delle associazioni di volontariato si è disarticolata e tutto ciò che avevamo fatto si è dissolto. Nel frattempo i lavori di riqualificazione sono stati bloccati (dicevano che avevano finito i soldi) e ciò ha causato ritardi biblici. Una situazione inaccettabile e paradossale che al più presto deve trovare una soluzione, anche in ragione del fatto che il ritorno delle associazioni di volontariato nella loro sede naturale garantirebbe maggior sicurezza e decoro urbano".