Ex Cava Fornace, comitato all’attacco: "Silenzio assordante sul crollo dell’argine"

I cittadini chiedono novità dopo l’incidente avvenuto lo scorso 6 maggio: "Nell’ultimo incontro l’ente gestore ha scaricato la colpa sulla Regione”

L’intervento avvenuto lo scorso 6 maggio all’ex cava Fornace

L’intervento avvenuto lo scorso 6 maggio all’ex cava Fornace

Montignoso, 30 giugno 2024 – Il crollo di parte dell’argine della discarica? Sarebbe dovuto proprio al diniego da parte della Regione Toscana alla richiesta del gestore, Programma Ambiente Apuane, di completare l’iter di riempimento del sito. E’ quanto sarebbe emerso durante l’ultimo incontro della Commissione di controllo sulla discarica ex Cava Fornace di Montignoso, stando a quanto riporta il Comitato dei cittadini. "Nell’incontro PAA ha scaricato sulla Regione la colpa di quanto accaduto il 6 maggio – incalza il comitato - visto che il gestore non avrebbe potuto continuare a lavorare in attesa delle nuove autorizzazioni. Anzi, in un evidente tentativo di scarico delle responsabilità hanno dichiarato che la discarica non potrà dirsi sicura fino a quando non sarà completata a quota 98".

D’altronde bisogna anche dire che, per quanto poi suddiviso in lotti, il progetto di riempimento era sempre stato uno solo sin dalla sua autorizzazione. A ogni modo, quanto accaduto tiene in allarme i residenti che vogliono risposte dopo "oltre 50 giorni dal disastro del 6 maggio scorso e nessuna istituzione ritiene di dover aggiornare le comunità che vivono in prossimità della discarica di Cava Fornace".

Dopo il giorno dell’incidente, comunque, la Regione ha sospeso le attività della discarica e anche il Paur, chiedendo appunto al gestore delle relazioni specifiche sulla situazione. "Della documentazione richiesta al gestore dopo il disastro non troviamo traccia né sul sito della Regione Toscana, né altrove anche se durante la Commissione di controllo di Cava Fornace a Montignoso, tenutasi nei giorni scorsi, i dirigenti di Cava Fornace hanno confermato di aver consegnato tutto nei tempi previsti", prosegue il Comitato evidenziando anche le discrepanze fra le analisi del gestore, che evidenzia come dalla rottura dell’argine non si sarebbe determinata una fuoriuscita di amianto, e quelle di Arpat, che invece avrebbe trovato fibre di amianto nel sedimento sul fondo della Fossa Fiorentina.

"Ci chiediamo perché nessuno ci aggiorna su quanto sta accadendo in discarica, delle opere fatte anche in considerazione del fatto che il percolato continua ad essere immesso in fognatura e a detta della Direttrice della discarica durante la Commissione lo scarico avviene la notte. Ma qualcuno è andato a fare verifiche in discarica – concludono -? Sono state fatte analisi successive all’immediatezza del disastro? Perché questo silenzio da Regione Toscana, Arpat, Gaia, Comuni e Province interessate?".

Sul caso è stato interpellato il sindaco del comune di Montignoso Gianni Lorenzetti, che prova a fare un punto dello stato dell’arte: "Dopo che la Regione ha intimato di mettere a posto gli argini – spiega – gli operai stanno lavorando. L’altro giorno è arrivata la richiesta di proroga per la messa a posto della cava in sicurezza. Possiamo dire che la discarica è attualmente ferma, in attesa che si decida in merito alla chiusura. Informo anche che il percolato è quasi tutto vuoto, così come sono stati svuotati tutti i pozzi. La Regione sta seguendo l’iter dei lavori giorno per giorno. Bisogna avere pazienza finché non è finito tutto l’iter, credo che bisognerà aspettare qualche settimane. Va da sé che Cava Fornace sia ormai chiusa. Allo studio c’è l’università che sta svolgendo ulteriori indagini più approfondite".