
Ex colonia Torino al palo Restano cantiere e chiusure
Il cantiere del terrapieno davanti all’ex Colonia Torino per ora resta fermo al suo posto: nessun arretramento. Significa quindi che l’intera stagione passerà con la viabilità congelata e quella porzione di litorale messa sotto scacco da inferriate, cartelli e transenne. Senza però che si muova un metro cubo di rifiuti. Il progetto va rivisto, come emerso nelle ultime settimane, a causa della forte presenza di amianto sparso sia in superficie sia fin sotto i 15 centimetri di profondità. Il Comune di Massa ci ha provato anche venerdì, durante l’ultima conferenza dei servizi, a far rimodulare l’area di cantiere ma l’azione di persuasione si è infranta contro il muro della burocrazia e dei rapporti che esistono fra la Sogesid, soggetto attuatore della bonifica, e la società appaltatrice dei lavori, General Smontaggi.
Ora si apre una fase se possibile ancora più complessa: da un lato bisogna presidiare l’area, evitare che l’amianto presente pure in superficie si disperda, che le persone accedano o si avvicinino al terrapieno, mentre si trovano risorse per rifinanziare l’intervento ed elaborare un nuovo progetto esecutivo ben diverso da quanto visto finora.
"L’amianto è presente in maniera diffusa – spiega il sindaco Francesco Persiani – così da impedire il riutilizzo del materiale. Si deve passare a una rimozione completa dei rifiuti con smaltimento senza riutilizzo perché c’è l’amianto e sostituire il terrapieno con materiale nuovo. Quindi è necessaria una riprogettazione con stanziamento ad hoc. Tutto questo ha portato la Regione Toscana, Sogesid e la General Smontaggi a una situazione di stallo. Da giugno, da quando ci siamo insediati, stiamo segnalando che la situazione sta danneggiando il Comune, la città, il turismo estivo perché quel cantiere senza nuove indicazioni non può essere spostato, modificato o rimosso. E nel frattempo dobbiamo decidere chi custodisce l’area, intanto che si elabora il nuovo progetto, con una ricaduta negativa sull’intero territorio".
Il sindaco sta facendo preparare una relazione tecnica dagli uffici su quanto accaduto e sulla situazione: "Un documento da inviare al Ministero affinché qualcuno verifichi se tutto è stato fatto in base alle norme di legge. Per noi il terrapieno era una partita simbolica, riuscire a rimuovere i rifiuti e a ripristinare l’area era un inizio per immaginare un risanamento del territorio e oggi constatiamo ancora con amarezza che il percorso si interrompe, per la burocrazia e certo la complessità delle operazioni. Non si riesce a venirne a capo e lascia tanta amarezza. Il Comune ha fatto ogni sforzo e continuerà a farlo – conclude – ma non dipende solo dalle nostre decisioni".