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La variante per quel che resta dell’area ex Eaton nelle mani del Consorzio Zona industriale apuana è ora nelle mani del Comune e in particolare al vaglio dei consiglieri che fanno parte della Commissione urbanistica. Ora tocca a loro procedere con la lettura di tutte le carte e dare un parere, non vincolante, per portare il documento all’adozione in consiglio comunale. Un atto fondamentale che permetterà finalmente all’ente consortile di mettere all’asta quel terreno di oltre 13mila metri quadrati da destinare allo sviluppo industriale del territorio. Nei giorni scorsi, infatti, il Consorzio Zia ha consegnato a palazzo civico le ultime carte che mancavano relative alla variante al Regolamento urbanistico, nel dettaglio degli elaborati tecnici di accompagnamento la cui stesura era stata affidata circa un mese fa a due professionisti del territorio.
Uno è il geologo Andrea Piccinini che si è occupato di preparare la relazione tecnica ed elaborati di carattere geologico, idraulico e sismico e delle norme tecnico geologiche del Regolamento urbanistico. Il secondo è l’architetto Luca Martini che ha invece elaborato la relazione di variante urbanistica oltre al dimensionamento planivolumetrico della scheda del lotto da allegare al Ru. Entrambi, poi, hanno fornito un’assistenza generale nei rapporti tecnici con gli uffici dell’amministrazione comunale di Massa, oltre ad aver già contribuito alla stesura dei documenti precedenti già sottoposti agli uffici municipali. Queste carte chiudono il ciclo di preparazione della variante da parte del Consorzio che ora attende solo l’esito della valutazione tecnica ma soprattutto politica da parte dei consiglieri comunali chiamati prima a esprimere il parere in commissione urbanistica poi ad approvare l’atto: la votazione in consiglio, infatti, aprirà il periodo per le osservazioni ma darà anche la possibilità al Consorzio di iniziare a elaborare i documenti necessari per mettere finalmente all’asta quel che manca dell’area ex Eaton e renderla produttiva. Si tratta di un lotto di superficie complessiva pari a 13.555,00 metri quadrati a cui era stata concessa edificabilità industriale e artigianale solo in parte dal Regolamento urbanistico: questo ha reso necessario la variante per eliminare la cosiddetta fascia Afu, area di frangia urbana, che non avrebbe consentito di sfruttare al massimo il terreno per un insediamento produttivo perché non concorreva neppure alla capacità edificatoria del lotto o al reperimento degli standard urbanistici.
Le carte e i documenti prodotti fino a ora serviranno proprio a eliminare questa discrepanza nella pianificazione. Per quanto riguarda l’asta l’intenzione del Consorzio, come dei soci, inserita nella relazione programmatica è di assegnare l’area all’impresa che garantirà il maggior numero di addetti, uno sviluppo tecnologico nel rispetto dell’ambiente e, ovviamente, il miglior prezzo.
Francesco Scolaro