Sanità locale di nuovo nell’occhio del ciclone. In particolare la guardia medica. L’accusa arriva dalla Cgil Massa Carrara. "Non è la prima volta – afferma il sindacato – che interveniamo per denunciare la mancanza di continuità del servizio dell’ex guardia medica locale. Una definizione sostituita dal terminare attuale ’Servizio di continuità assistenziale’. Un cambio di nome che visto quanto sta accadendo a Massa e non solo sembra una beffa perché negli ultimi tempi a troppi cittadini non è stata garantita l’assistenza medica negli orari e nei giorni non coperti dall’assistenza del proprio medico di famiglia. Una situazione che porta le persone a ricorrere impropriamente al Pronto soccorso del Noa con conseguente aggravio della situazione di intasamento che spesso lo caratterizza e le relative attese infinite per avere accesso alle cure. Per le persone un infernale gioco dell’oca".
"Siamo consapevoli – continua la Cgil – dei fattori nazionali che determinano l’attuale situazione, come la mancanza dei medici e la carenza, e spesso assenza, dei servizi territoriali, ma ciò non può essere una giustificazione accettabile. Abbiamo da sempre denunciato la situazione e manifestato per eliminare i numeri chiusi nelle facoltà e nelle specialistiche, così come sono anni che chiediamo che si superi l’esclusivita’ del rapporto in convenzione con i medici di medicina generale per passare anche a rapporti di lavoro dipendente. Inoltre pretendiamo il pieno completamento della realizzazione dei servizi territoriali di supporto e il conseguente completamento degli ospedali. Proprio per queste ragioni non ci possono bastare le motivazioni che vengono fornite. Esigiamo che tutti i cittadini possano essere assistiti, non solamente coloro che pagando possono permettersi medici e cure".
"Chiediamo – conclude il sindacato – che si realizzi al più presto la rete dei servizi territoriali con le case e gli ospedali di comunità. Il rafforzamento della rete territoriale è possibile solo con massicci e mirati interventi, anche investendo nel campo delle nuove tecnologie informatiche e rivoluzionando il ruolo dei medici di base. Abbiamo raccolto più 100mila firme affinché vengano garantite al sistema sanitario pubblico risorse e personale sufficienti a garantirne la stessa sussistenza. Per noi è inaccettabile che le persone debbano subire disuguaglianze nella garanzia del loro diritto alla salute in base al reddito o al territorio dove vivono".