Ex Ugo Pisa, progetto "sbagliato". Bocciatura unanime su tutti i fronti

Il progetto di recupero dell'ex Colonia Ugo Pisa è stato bocciato durante un convegno a Massa. Gli interventi hanno evidenziato errori e irregolarità nel progetto, mettendo in pericolo la flora e la fauna del parco.

Ex Ugo Pisa, progetto "sbagliato". Bocciatura unanime su tutti i fronti

Ex Ugo Pisa, progetto "sbagliato". Bocciatura unanime su tutti i fronti

Una sonora bocciatura ‘collettiva’ per il progetto di recupero e riqualificazione dell’ex Colonia Ugo Pisa quella emersa al termine del convegno che si è svolto nella Sala della Resistenza a Palazzo Ducale. Un’iniziativa organizzata dal Comitato per la biodiversità, composto da Legambiente, Italia Nostra e Amici di Ronchi e Poveromo, che ha fatto il tutto esaurito e al quale hanno partecipato anche i consiglieri comunali ma solo di opposizione. Il convegno ha cassato il progetto di recupero del complesso ex colonia Ugo Pisa come "sbagliato", esponendo lo stravolgimento dal progetto iniziale, i molteplici errori sostanziali, irregolarità e fraintendimenti che si sono susseguiti nell’ultimo anno.

Dopo la presentazione da parte del presidente di Italia Nostra, Bruno Giampaoli, e il coordinamento di Manuela Ricci, sono stati sviluppati i diversi interventi. C’è stato l’excursus storico di Roberto Vercelli, ingegnere di Legambiente, che ha mostrato molte immagini del complesso elioterapico e del parco boscato dai tempi della costruzione ad oggi. Inoltre ha definito ‘clamorosi errori’ di valutazione le demolizioni e gli abbattimenti previsti. L’architetto Roberto del Sarto ha poi evidenziato l’intricata procedura adottata dal Comune sugli aspetti urbanistici di varianti, vincoli e autorizzazioni, rilevandone gli oscuri aspetti amministrativi e le procedure definite ‘border line’, capaci di rendere rischiosa la vita futura del progetto e degli interventi previsti.

Sono proseguite le relazioni dei botanici Ugo Macchia e Giuliano Pacifico sulle emergenze naturalistiche e vegetali degne di salvaguardia, presentando immagini delle specie a rischio di estinzione presenti nel parco e sottolineando che la distruzione del suolo causata dai mezzi cingolati provocherà la fine del Fiordaliso marino, della Romulea ramiflora e delle dieci e più varietà di Orchidee selvatiche già presenti nella lista rossa della flora italiana. Dino Marchetti ha criticato la scelta di riproporre una nuova pineta con varietà esotiche (Pino di Aleppo) ed ha proposto la soluzione corretta di reimpiantare specie vegetali autoctone dopo l’abbattimento dei pini malati e pericolanti. Infine il dibattito appassionato ha coinvolto tutto il pubblico che ha portato spunti di riflessione interessante come i danni che potrebbero essere provocati alla fauna nidificante a causa dell’abbattimento dei pini.