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Lo hanno trovato vicino alle storico mura di Fivizzano, ferito in modo grave il falco pellegrino non riusciva più...
Lo hanno trovato vicino alle storico mura di Fivizzano, ferito in modo grave il falco pellegrino non riusciva più a volare. Ora il volatile, una femmina, è affidato a Giada, una volontaria della Vega che se ne prenderà cura finché non sarà di nuovo in grado di volare. Ma salvarlo non è stato semplice. Per farlo si sono mobilitati ieri la guida escursionistica Andrea Jacomelli, Massimo Gnocchi, ed Ester Ferraris, giovane volontaria del Wwf. “Armati” di telo e guanti sono riusciti a recuperarlo e lo hanno poi portato dai veterinari fivizzanesi Alessandro e Vittorio Tognari che ha curato la ferita e l’infezione che aveva provocato. Servirà ora un periodo di riabilitazione e di cura perché la femmina di falco pellegrino possa poi riprendere il volo. Un volatile che poco tollera il disturbo umano e predilige le aree aperte e selvagge per costruire il nido ma che non è così raro trovare vicino alle abitazioni. E ieri è arrivata a due passi dal centro di Fivizzano dove ha avuto la fortuna di incrociare l’attenzione di tre persone che nutrono per il territorio e la natura un grande rispetto. Non è andato meglio a un altro volatile di una specie protetta, un Astore, trovato invece morto sempre nella zona di Fivizzano. Resta da capire la causa.
Nella foto Massimo Gnocchi, Ester Ferraris e Andrea Jacomelli, sotto il falco pellegrino ferito